Ad agosto di quest'anno, l'hacker che si fa chiamare "Peace", aveva annunciato la vendita in rete di dati di 200 milioni di utenti Yahoo. L'azienda americana aveva dichiarato che tra le informazioni sottratte non vi erano dati finanziari e quindi non vi era la necessità di contattare gli utenti uno ad uno. Ma quindici giorni fa Yahoo ha ammesso che nell'estate 2014 subí un attacco da parte di hacker stranieri. Russi? Cinesi? Gli utenti di Yahoo compromessi erano 500 milioni: dati anagrafici, password, documenti, allegati, il passaporto di Michelle Obama rubato dall'account di un collaboratore. Insomma di tutto.Adesso un altro scandalo ancora più grande e preoccupante, in un momento delicato nel quale Yahoo sta passando nelle mani della Verizon per 4,8 miliardi di dollari, sta investendo l'amministratore delegato Marissa Mayer e compagnia. La Reuters rivela che Yahoo ha permesso all'FBI e all'Nsa di cercare fra centinaia di milioni di email dei propri utenti. Immediatamente Edward Snowden ha pubblicato sul suo profilo twitter l'invito a chiudere tutti gli account di Yahoo con le testuali parole: «Usi Yahoo? Loro controllano segretamente tutto quello che scrivi molto al di là di cio' che la legge richiede. Chiudi il tuo account oggi».Secondo l'inchiesta della Reuters, lo scorso anno Yahoo ha messo a punto un software in grado di frugare dentro milioni di messaggi di posta elettronica in base alle richieste specifiche dei funzionari dei servizi segreti americani. Lo confermerebbero due ex dipendenti dell'azienda californiana. Si ignora per adesso che cosa si volesse trovare nelle email private di milioni di persone, ma sembra che i servizi segreti fossero a caccia di frasi specifiche contenute nelle email o negli allegati. Si tratta della più grande operazione di sorveglianza di massa mai conosciuta, considerando che non è stata né una ricerca a tempo determinato né limitata a una cerchia ristretta di utenti.La storia si fa ancora più intricata se pensiamo alle modalità in cui è avvenuto il tutto. Nel 2015 infatti il Capo della Sicurezza Informatica di Yahoo Alex Stamos aveva scoperto il programma spia nei server dell'azienda e lo aveva distrutto pensando fosse opera degli hacker. Quando però ha scoperto che Marissa Mayer in persona aveva autorizzato lo spionaggio a tappeto sotto richiesta dell'FBI, si è licenziato ed è stato immediatamente assunto da Facebook. Le domande che la Reuters ha presentato alla compagnia californiana sono state liquidate con la dichiarazione: «Yahoo è una società di diritto e rispetta le leggi degli Stati Uniti d'America». Una risposta che vale da sola un'ammissione.