«Il numero dei contagi è nel trend dei dati che stiamo vivendo in questo periodo», assicura il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, secondo cui nella prossima settimana si avranno dei dati più adeguati, in relazione delle misure adottate. È quanto emerge dal bollettino quotidiano snocciola i numeri delle ultime 24 ore: sono 192 le persone guarite, 2.941 in totale. Mentre i nuovi casi registrati nellultimo giorno sono stati 2.989, cifra che fa schizzare a 26.062 il numero di positivi. Sono 11.108 le persone in isolamento, 2.060 quelle in terapia intensiva. E rimane stabile anche il numero dei decessi: 345 quelli registrati tra lunedì e martedì, per un totale di 2.503. Numeri ancora molto alti in Lombardia, dove sono 1971 i casi in più rispetto a lunedì, per un totale di 16.620 positivi e 1640 vittime. E proprio nella zona più colpita sono state consegnate mascherine ffp2 e ffp3 pari al 32,5 per cento del totale.Nel corso della conferenza stampa Ranieri Guerra, vice direttore dellOms, ha replicato al governatore del Veneto, Luca Zaia che chiedeva tamponi a tappeto: «dal punto di vista dellOms - ha sottolineato Guerra - non sono raccomandati gli screening di massa, soprattutto in una situazione epidemica con trasmissione sostenuta comunitaria come quella che si verifica in Italia. Rimane ferma la raccomandazione a garantire i test a tutti i casi sospetti e a tutti i contatti dei casi sospetti per identificare le persone esposte al rischio per garantire che vengano quarantenate e seguite dalla struttura sanitaria, evitando di amplificare la diffusione del virus».   [embed]https://www.youtube.com/watch?v=h1FIedH5hUc[/embed]   Guerra ha anche chiesto misure comuni per tutta lEuropa. «Non è un virus che si ferma ai confini - ha sottolineato -, tanto più è unita e unificata la risposta tanto migliore può essere la difesa della popolazione». Presente alla conferenza stampa anche Nicola Magrini, direttore generale dellAifa, che ha annunciato la volontà di centralizzare, con le misure contenute nel decreto Cura Italia, il percorso di approvazione degli studi. «Giovedì scorso è stata approvata la prima sperimentazione clinica con un nuovo antivirale, il Remdesivir - ha spiegato Magrini - con due studi sperimentali, randomizzati e comparativi e anche un uso compassionevole del farmaco». Ma non solo: il direttore Aifa ha anche annunciato un ulteriore studio sul farmaco anti artrite reumatoide, il Tocilizumab, che inibisce le reazioni infiammatorie, su cui «ci sono dati promettenti». Lidea era che potesse «spegnere questa infiammazione a cascata - ha spiegato Magrini -. I dati sono in via di acquisizione: ci sono segnalazioni di miglioramento in alcuni pazienti, mentre in altri no». Impostato, intanto, un ampio studio di fase due per valutarne lefficacia e la sicurezza su 330 pazienti: lo studio partirà giovedì prossimo con lo scopo di valutare rapidamente il possibile impatto del farmaco, già usato da diverse centinaia di pazienti. Associato a questo si è decisa una centralizzazione della raccolta dati di tutti i pazienti trattati, che consentirà, in poche settimane, di avere un dato più chiaro sulla possibile entità del beneficio e la quantificazione del beneficio. Sono arrivati, inoltre, altri protocolli di studi sperimentali, mentre è in corso di valutazione la proposta dellOms di uno studio comparativo che potrebbe trovare spazio nelle prossime settimane. «LItalia è sicuramente alla frontiera delle sperimentazioni più innovative - ha aggiunto Magrini -, sia per i farmaci sia per i vaccini, e questi dati si concretizzeranno nelle prossime settimane».