Virginia Raggi è indagata dalla Procura di Roma per il caso delle consulenze alla Asl di Civitavecchia. Falso ideologico in atto pubblico è l'ipotesi di reato su cui lavorano il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Francesco Dall'Olio. Le indagini, a quanto si apprende, sono alle fasi finali e l'intera vicenda dovrebbe concludersi con l'archiviazione perché l'esponente pentastellata potrebbe essere stata "indotta in errore" dai moduli da compilare.Lo "scandalo" era esploso in piena campagna elettorale, quando Renato Ienaro, vicepresidente della associazione Anlep e esponente del Pd, aveva presentato un esposto alla magistratura. «Raggi avrebbe omesso di dichiarare», sostiene Ienaro «incarichi e compensi per attività professionale svolta in favore dell'Asl di Civitavecchia» mentre sedeva tra i banchi dell'opposizione in Consiglio Comunale. La sindaca, venerdì scorso, si è presentata davanti ai magistrati per chiarire la sua posizione. E al termine dell'incontro, Raggi ha scritto su Facebook: «Vi ricordate l'esposto presentato a poche ore dal ballottaggio nei miei confronti da Renato Ienaro, dirigente del Pd che aveva ben pensato, però, di nascondere la sua qualifica firmando l'atto col nome della sua associazione, la Anlep? Un modo bieco per tentare di abbattermi prima del voto, ma tant'è, i romani dimostrarono di essere più forti dei loro attacchi», è l'introduzione della sindaca chprima di annunciare che «a seguito di quell'esposto la Procura ha, correttamente, aperto un'indagine e al riguardo, oggi, al termine di una lunga giornata, ho chiarito ogni aspetto. Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura e mentre qualcuno, da parte sua, cerca pretestuosamente di attaccarci su ogni fronte, noi continuiamo a lavorare per la città. Ce lo chiedono i cittadini ed è quello che continueremo a fare. Ogni giorno». Più o meno la stessa richiesta che fanno al proprio primo cittadino gli abitanti di Parma che da mesi aspettano di sapere se Federico Pizzarotti è ancora un sindaco 5 stelle. Perché il Movimento non usa sempre la stessa leggerezza in caso di approfondimenti giudiziari. Ma Roma è troppo importante per Beppe Grillo e non c'è indagine che possa disarcionare Virginia Raggi.Nel frattempo, nella Capitale riesplode il caos rifiuti. Il pomo della discordia si chiama Malagrotta, la mega discarica romana chiusa da Ignazio Marino che per il presidente dell'Ama, Daniele Fortini, potrebbe riaprire in caso d'emergenza. Una visione fortemente osteggiata dall'inquilina del Campidoglio che su Twitter risponde con stizza: «Malagrotta non riapre, si bonifica e abbiamo pronta una delibera». Per Virgina Raggi si preannuncia un'estate bollente.