Il capo di Hezbollah Hassan Nassrallah ha incontrato il capo della Jihad islamica palestinese Ziad Nahleh e il vice capo dell'ufficio politico di Hamas Saleh al-Arouri. Lo scrive Haaretz, citando una dichiarazione di Hezbollah, secondo cui i tre leader hanno discusso degli ultimi eventi nella Striscia di Gaza, compresi gli scontri in corso al confine tra Libano e Israele. 

Durante l’incontro si è anche discusso del mondo in cui «l’asse della resistenza» dovrebbe agire per ottenere una «vera vittoria» a Gaza. In una fotografia diffusa durante l’incontro i tre leader sono seduti in una stanza sulle cui pareti campeggiano le foto della guida suprema iraniana, Ali Khamenei, e del padre spirituale della Repubblica islamica, l’ayatollah Khomeini. Uno scatto curato nei dettagli in cui compaiono anche una kefiah attorno a una Cupola della Roccia in miniatura e un quadro con versetti del Corano.

«È stata fatta una valutazione di cosa devono fare i partiti dell’asse della resistenza in questa fase delicata per ottenere una vera vittoria a Gaza e in Palestina e per fermare l’aggressione sleale e brutale contro il nostro popolo», comunica Hezbollah parlando dell’incontro. L’ufficio stampa di  Hezbollah ha anche diffuso una lettera scritta a mano da Nasrallah in cui elogia coloro che sono morti combattendo Israele. Si tratta della sua prima dichiarazione dall’inizio della guerra.

Intanto Israele rilancia contro l’Iran. La Repubblica Islamica è accusata di sostenere Hamas, come gli Hezbollah libanesi e gli Houthi dello Yemen. Per Israele, l’Iran fornisce informazioni di intelligence a Hamas. E fomenta anche il sentimento anti-israeliano nel mondo. Così ha detto stamani il portavoce delle sue forze (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, mentre il conflitto tra Israele e Hamas è entrato nel 19esimo. La Repubblica Islamica, ha affermato secondo le dichiarazioni riportate dall’agenzia Tps, ha anche aiutato Hamas con addestramento, armi, denaro e know-how tecnologico. Non solo. «Nel mondo i proxy sono al lavoro. Dallo Yemen, dal Libano, le istruzioni arrivano da un posto, l’Iran». 

In questo contesto, secondo il Wall Street Journal, il Pentagono lavora per il dispiegamento di almeno altri 12 sistemi di difesa aerea in Paesi del Medio Oriente prima dell’avvio dell’annunciata operazione di terra israeliana a Gaza. Anche un sistema Thaad (Terminal High Altitude Area Defense) in Arabia Saudita e altre batterie di Patriot in Kuwait, Giordania, Iraq, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Preoccupa il fronte libanese, dove la tensione resta alta e dove si teme il ripetersi di un conflitto come quello dei 34 giorni dell’estate 2006. Le Idf continuano a colpire «cellule terroristiche» nelle zone al confine tra Israele e Libano, da dove vengono lanciati attacchi con razzi e missili anticarro contro Israele. Di «gioco pericoloso» è stato accusato domenica Hezbollah dal portavoce delle Idf, Jonathan Conricus.