Le sanzioni imposte dalla giustizia europea per il mancato rispetto delle sue decisioni sono contrarie al diritto costituzionale polacco. Lo ha stabilito la Corte costituzionale polacca, organismo sotto l'influenza del governo di Varsavia.

La Corte, che secondo Bruxelles non soddisfa più i requisiti di un tribunale indipendente, ha stabilito che le multe imposte dalla giustizia Ue alla Polonia a seguito della controversa riforma della giustizia e per le attività illegali di una miniera di carbone "sono contrarie alla Costituzione polacca".

Varsavia e Bruxelles sono ai ferri corti da anni sulla riforma della giustizia promossa dal governo conservatore polacco a guida PiS. Bruxelles ritiene che le riforme ostacolino la libertà democratica, Varsavia replica che la riforma è necessaria per sradicare la corruzione tra i giudici. Bruxelles aveva comminato alla Polonia una multa pari ad un milione di euro al giorno, poi dimezzata, per non aver applicato una sentenza della Corte di Giustizia europea che chiedeva modifiche alle procedure disciplinari per i giudici. La Corte europea aveva anche imposto a Varsavia una multa di 500mila euro al giorno nel 2021 per essersi rifiutata di rispettare un ordine di chiusura della sua miniera di Turow che produce lignite o lignite.

Bruxelles ha già avuto precedenti scontri con il tribunale polacco, che ritiene sia sotto il controllo politico del governo di destra. Il verdetto della Corte, rinviato più volte, è stato annunciato mentre il Parlamento polacco si prepara a votare il nuovo governo conservatore, che difficilmente otterrà il via libera delle Camere. Se i conservatori, come è probabile, non riusciranno a raccogliere sufficiente sostegno, sarà il turno dell'alleanza filo-europea - guidata dall'ex capo dell'UE Donald Tusk e che ha la maggioranza in Parlamento - di formare un governo.

Nel corso degli anni, la Corte costituzionale polacca ha ripetutamente messo in discussione il primato del diritto comunitario su quello nazionale. Nel 2021, l'allora ministro della giustizia Zbigniew Ziobro ha chiesto alla Corte di pronunciarsi sulla conformità con la costituzione delle misure provvisorie emesse dalla Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) contro la riforma della giustizia e le attività della miniera di carbone.