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«Faccio il soldato, come persona prudente e saggia non chiudo mai le porte, ma non solo rispetto alla politica: se uno, un domani, mi chiedesse di fare l'imprenditore e la cosa mi dovesse piacere perché dovrei rifiutare in anticipo? Non è saggio». Il generale Roberto Vannacci, autore del controverso libro autoprodotto Il mondo al contrario, non sembra intenzionato a rinunciare all’improvvisa notorietà piovutagli addosso e alle opportunità che questa comporta. Soprattutto politiche, a quanto pare, visto che più di un leader di destra ha già offerto la propria disponibilità a ospitare il militare nelle liste elettorali del proprio partito in vista delle Europee 2024. E il generale si guarda intorno, valuta, aspetta forse il progetto più adatto. «Mi piace il mio lavoro e fare il soldato, ma qualora avessi un domani intenzione di cambiare idea prenderò in esame tutte le opportunità che mi si preparano davanti», spiega ancora Vannacci, che domenica prossima sarà ospite in videocollegamento a “La Piazza”, la kermesse politica di Affaritaliani. Tra gli ospiti della serata, nientepopodimeno che: i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
«Quando ho ricevuto e accettato l’invito non sapevo che la kermesse avesse una connotazione politica. Sto accettando inviti da parte di tutte le testate che me lo chiedono perché non ho pregiudizi nei confronti di nessuno visto che la mia pubblicazione non è politica», dice adesso il generale, come cadendo dalle nuvole. «Io quando dò una parola in genere la mantengo quindi se ho preso un impegno lo mantengo, ma non vedo neppure per quale motivo non dovrei andare», argomenta Vannacci. Che poi chiosa: «Se ci fosse stato Piero Fassino o altri ci sarei andato lo stesso».