PHOTO
I palestinesi osservano i membri del gruppo militante di Hamas cercare i corpi degli ostaggi in una zona della città di Hamad, Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale
La diplomazia americana si prepara a un nuovo intervento diretto nel Medio Oriente. Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha confermato che «nei prossimi giorni» potrebbe recarsi in Israele per verificare l’attuazione del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. «Vogliamo vedere come vanno le cose. Credo che qualcuno dell’Amministrazione sarà lì nei prossimi giorni. Potrei essere io, ma vedremo», ha dichiarato Vance ai giornalisti al suo rientro a Washington, dopo una visita a una base dei Marines in California.
In parallelo, Jared Kushner, genero e consigliere del presidente Donald Trump, ha annunciato una visita in Israele insieme all’inviato speciale Steve Witkoff, in un tentativo di rilanciare il piano politico ed economico post-conflitto. «Se Israele vuole integrarsi pienamente nel Medio Oriente, deve iniziare ad aiutare i palestinesi e contribuire a migliorare la loro qualità di vita», ha dichiarato Kushner in un’intervista al programma 60 Minutes della CBS. Kushner e Witkoff saranno raggiunti martedì dal vicepresidente Vance per una serie di incontri con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari, con l’obiettivo di consolidare la tregua e avviare un percorso di stabilizzazione. «Ora che la guerra è finita – ha aggiunto Kushner – bisogna trovare un modo per permettere al popolo palestinese di prosperare e di vivere in sicurezza accanto agli israeliani».
«Autodeterminazione e sicurezza comune»
Il consigliere di Trump ha specificato che la nuova fase diplomatica punta a creare condizioni di sicurezza condivisa e opportunità economiche reciproche, lasciando ai palestinesi la libertà di decidere «come definire nel tempo la propria sovranità». «Siamo concentrati sul creare una situazione di stabilità e di opportunità per entrambi i popoli», ha spiegato Kushner, evitando di parlare esplicitamente di “Stato palestinese” ma ribadendo la necessità di autonomia decisionale e crescita economica.
Israele: «Fase di applicazione del cessate il fuoco»
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver avviato una «nuova fase di applicazione del cessate il fuoco», in linea con le direttive della leadership politica. In un comunicato su Telegram, le Idf hanno precisato che «risponderanno con fermezza a qualsiasi violazione» da parte di Hamas, dopo aver condotto una serie di attacchi in risposta a presunti episodi di rottura della tregua.
Secondo il sito Axios, la consegna degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza riprenderà nelle prossime ore dopo le pressioni dell’Amministrazione Trump su Israele. La decisione arriva dopo che, nella serata di ieri, il premier Benjamin Netanyahu aveva ordinato la chiusura dei valichi e la sospensione delle forniture di aiuti «in risposta alle violazioni del cessate il fuoco da parte di Hamas».
Fonti palestinesi riferiscono di 97 morti e 80 violazioni della tregua da parte israeliana dal 10 ottobre, data di inizio del cessate il fuoco. L’ufficio stampa del governo di Gaza ha denunciato in una nota «attacchi deliberati, arresti arbitrari e bombardamenti contro civili», definendo tali azioni una violazione del diritto internazionale umanitario.
L’Europa osserva: «Misure contro Israele ancora sul tavolo»
L’Alta rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri, Kaja Kallas, ha confermato che le misure diplomatiche contro Israele restano sul tavolo, in attesa delle decisioni del Consiglio Affari esteri riunito a Lussemburgo. «La situazione sul campo è cambiata, ma le misure restano possibili. Ora la parola spetta ai ministri degli Esteri», ha dichiarato Kallas.