La barriera al Brennero mette a rischio gli accordi di Schengen. Lo ha detto il commissario europeo agli affari Interni Dimitris Avramopoulos, che ha messo in guardia Vienna dall'ipotesi di chiudere il confine al Brennero con l'Italia, ribadendo "l'esigenza di costruire ponti e non muri". Il commissario europeo ha sottolineato che non c'è bisogno di "politiche che portino alla chiusura delle frontiere, perchè così si mette a rischio Schengen". "Iniziative unilaterali" come quella del governo austriaco rischiano di attentare alla libera circolazione: "Non è la giusta risposta ai problemi: spero che la decisione (austriaca, ndr) non sia attuata e che il dialogo prevalga. Dobbiamo fare tutti il possibile perchè Schengen torni alla normalità entro fine anno".Non si è fatta attendere la reazione austriaca. Sono "false e fuorvianti" le voci sulla chiusura dei confini tra Austria e Italia al Brennero da parte di Vienna, ha detto il presidente austriaco, Heinz Fischer in una lettera aperta a Repubblica. "Comprendo le preoccupazioni" delle autorità regionali locali, ma -aggiunge Fischer- "è necessario che tra Italia e Austria la circolazione delle persone e delle merci avvenga come disciplinato dai principi europei tra due Paesi membri dell'Ue". Ed ecco come il presidente austriaco spiega le misure che Vienna intende adottare: "La realtà attuale, in assenza di una efficace protezione dei confini esteri europei, costringe un Paese come l'Austria a ricorrere a misure aggiuntive per impedire l'ingresso di persone di cui si ignorano identità e motivazioni, provenienti da Paesi extraeuropei, in numero illimitato". "L'Austria è in grado fin d'ora -aggiunge- di consentire l'ingresso controllato di circa 150 richiedenti asilo, senza pregiudicare la circolazione al confine. Il numero aumenterà ancora significativamente fino a giugno". "È certo", conclude, "che i problemi al Brennero si ridurranno quando più efficace sarà la protezione di confine esterni europei".