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Pesanti raid russi su Kiev e Odessa
«La Russia non è interessata a una soluzione pacifica del conflitto». Lo ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, in una visita a sorpresa a Kiev, la prima da quando Friedrich Merz è diventato cancelliere.
Pistorius ha denunciato la violenza degli ultimi attacchi russi, definiti «straordinariamente violenti e minacciosi», per l’elevato numero di missili da crociera e droni impiegati. «Questo manda un messaggio chiaro: non c’è alcuna intenzione di negoziare. Al contrario, le aree civili sono bersagliate con intensità crescente», ha affermato il ministro, aggiungendo che la sua presenza in Ucraina serve a dimostrare «il continuo sostegno del governo tedesco».
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia punta a conquistare Odessa, per poi raggiungere il confine con la Romania e la Moldavia. L’affermazione è stata rilasciata durante il vertice Ucraina-Europa sudorientale nella città portuale.
L’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, ha ribadito che «la Russia non si mostra pronta alla pace». Dopo l’incontro con l’inviato Usa per l’Ucraina, Keith Kellogg, ha dichiarato: «L’unico modo per indurre Mosca a negoziare è aumentare la pressione».
Secondo l’intelligence ucraina, la Russia ha già prodotto oltre 25.000 droni Geran, versione locale degli Shahed iraniani, e ne ha assemblati altri 20.000 con componenti iraniane. Di questi, 250 sono stati usati nel massiccio bombardamento su Kiev nella notte di lunedì, su un totale di 315. Obiettivi: quartieri residenziali, edifici pubblici, persino la cattedrale di Santa Sofia, patrimonio dell’Unesco.
«Mosca sta migliorando i droni per renderli più letali e meno intercettabili», ha spiegato Artem Dehtiarenko, portavoce dei servizi di sicurezza ucraini. La cattedrale di Santa Sofia, con mosaici dell’XI secolo, ha subito danni per la prima volta dall’inizio del conflitto.
Parallelamente, l’ambasciatore russo negli Usa Alexander Darchiev ha parlato di «coabitazione pacifica necessaria» tra Russia e Stati Uniti, sottolineando l’apertura a «una ripresa delle relazioni basata sulla multipolarità e il rispetto reciproco».
Ma sul piano economico, la Russia deve affrontare nuove difficoltà: il ministero delle Finanze russo ha comunicato un calo del 14% delle entrate da gas e petrolio nei primi cinque mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa del calo dei prezzi e dell’introduzione di nuove imposte sull’estrazione.