E' iniziato il contrattacco del presidente Erdogan contro i militari artefici del fallito colpo di stato. Il ministero della Giustizia ha riferito che in tutto il paese sono stati arrestati oltre 7000 agenti e in manette sono finiti anche 103 tra generali e ammiragli.Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha assicurato che "faremo pulizia all'interno di tutte le istituzioni dello Stato del virus" diffuso da Fethullah Gulen. "Contienueremo a fare pulizia perchè questo virus si è diffuso, ha purtroppo contagiato lo Stato, come un cancro", ha detto partecipando alla moschea Fatih a Istanbul, ai funerali di alcune delle vittime del fallito golpe di venerdì notte.Intanto, aumenta il bilancio delle vittime. È salito ad almeno 290 morti il numero delle vittime del golpe di venerdì sera in Turchia. Lo riferisce il ministero degli Esteri turco secondo il quale oltre 190 sono civili (pro-Erdogan) mentre 100 sono golpisti.  GIUDICI ARRESTATIAgli arresti sono finiti anche giudici. Il Consiglio supremo dei giudici e procuratori turchi (Hsyk) ha ordinato l'arresto dei 2.745 magistrati rimossi dall'incarico perchè considerati coinvolti nel fallito golpe di venerdì notte. Lo riferisce il quotidiano Hurriyet, aggiungendo che di questi, 426 sono già stati arrestati. Il quotidiano riferisce che sono stati arrestati due giudici della Corte costituzionale, Alparslan Altan e Erdal Tercan. Sono finiti in manette inoltre 58 membri del Consiglio di Stato. Mandati d'arresto sono stati emessi per 140 membri della Suprema corte d'Appello, 11 dei quali sono stati già eseguiti. I magistrati erano già stati rimossi dai loro incarichi perchè considerati vicini al leader islamico moderato Fethullah Gulen, accusato di essere il cervello dietro il fallito golpe.LE REAZIONI La rete eruopea dei Consigli giudiziari (i Csm) d'Europa, l'European Networks of Councils for the Jiudiciary (Encj), ha espresso in una nota "la grande preoccupazione per la sospensione e (in alcuni casi) l'arresto di oltre 2.700 (2.741, ndr) giudici avvenuto poche ore dopo il fallito golpe", evento che l'Encj condanna senza appello. L'Encj chiede alle autorità turche "di rispettare in pieno i principi che garantiscono l'indipendenza dei giudici e i principi del giusto processo per qualunque persona coinvolta". L'Encj avverte che "seguirà gli sviluppi in Turchia in stretto contatto con le autorità europee". I militari ed i giudici sono tradizionalmente in Turchia i custodi della laicità dello Stato creato nel 1923 da Mustafa Kemal Ataturk , che il presidente - democraticamente eletto - Recep Tayyip Erdogan mal tollera. "L'Anm apprende con sgomento e sdegno le notizie relative alla destituzione e all'arresto di oltre 2.700 magistrati turchi da parte delle Autorità del loro Paese.Nell'esprimere vicinanza e solidarietà ai propri colleghi vittime di questa gravissima azione, che non ha precedenti nella storia, l'Anm chiede che gli organi istituzionali italiani si attivino immediatamente presso gli organismi internazionali affinché venga con urgenza interrotta questa inaudita barbarie a danno dei soggetti deputati a garantire la legalità e venga ripristinato lo stato di diritto". È quanto si legge in una nota dell'Associazione nazionalemagistrati. "La Turchia -prosegue la nota dell'Anm- è uno dei 47 Stati del Consiglio d'Europa e ne ha sottoscritto le Convenzioni tra cui la Cedu; l'annullamento della concreta indipendenza e dell'autonomia dei giudici è una plateale violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Se in un Paese non sono liberi i magistrati non è libero nessuno".