Centinaia di newyorkesi sono stati oggi convocati al tribunale di Manhattan per partecipare alla selezione della giuria, 12 giurati titolari più 6 “in panchina”, che dovranno, per la prima volta nella storia, giudicare un ex presidente degli Stati Uniti in un processo penale, quello contro Donald Trump per la vicenda dei soldi versati per pagare il silenzio della pornostar Stormy Daniels.

Prima di entrare in aula, Trump ha parlato brevemente ai cronisti denunciando «una persecuzione politica» contro di lui ed «un assalto all’America». «Non c’è mai stata una cosa del genere - ha detto l’ex presidente - è una persecuzione politica, un processo che non doveva essere mai avviato». «Questo è un assalto all’America ed è per questo che sono orgoglioso di essere qui, è un attacco ad un avversario politico», ha detto ancora con un affondo al presidente Joe Biden. Dopo queste dichiarazioni Trump, in abito scuro, camicia bianca e l’immancabile cravatta rossa, è entrato nell’aula, sedendosi al tavolo degli imputati con i suoi avvocati. Nell’aula del tribunale di Manhattan non è permesso l’accesso alle telecamere.

La selezione della giuria sarà un processo complesso, che durerà tutta la prima dei sei settimane di prevista durata del procedimento, durante le quali l’imputato è obbligato ad essere presente a tutte le udienze, che si svolgono tutti i giorni della settimana lavorativa, tranne il mercoledì.

Prima di avviare la selezione effettiva dei giurati, il giudice Juan Merchan, che presiede il processo, leggerà un sommario del caso per aiutare i candidati a decidere se possono essere imparziali, e permettere così a chi pensa di non essere in grado di esserlo di ritirarsi. Dopo questa scrematura si passerà a quella che faranno procuratori e avvocati della difesa sulla base delle risposte date alle 42 domande che verranno poste ai possibili giurati.

Tra le domande, ovviamente, quella in cui si chiede se il potenziale giurato abbia mai partecipato ad un comizio di Trump e se abbia «forti opinioni o convinzioni riguardo all’ex presidente Trump o al fatto che sia attualmente candidato alla Casa Bianca» e se queste «possano interferire sulla capacità di essere equo ed imparziale». Verrà anche chiesto se appartengono a gruppi estremisti sia di destra - come i Proud Boys o le altre milizie di estrema destra coinvolte nell’assalto al Congresso, o la setta complottista QAnon - che di sinistra, come il movimento Antifa. Le due parti potranno escludere, sulla base delle risposte date al questionario, i potenziali giurati che non ritengono imparziali.

In realtà, gli avvocati di Trump hanno sostenuto, in un ricorso alla corte d’appello di New York, che è impossibile formare una giuria imparziale verso Trump in una città liberal come New York, ed hanno chiesto il trasferimento del processo in una contea dello stato a lui più favorevole. «Il problema sia per gli avvocati di Trump che per i procuratori è quello di trovare il modo di scegliere una giuria neutra, buona fortuna - ha commentato con la Cnn Steve Tuholski, un avvocato di uno studio specializzato nella selezione dei giurati - non posso immaginare quante persone, specialmente a New York, non si siano formata un’opinione, in un senso o in un altro, sul fatto che lui sia un serpente o un Messia. Non sembra che ci sia una via di mezzo».