Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso che gli animalisti avevano presentato per salvare dal decreto di abbattimento emesso dal presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti: gli orsi JJ4 e MJ5 non saranno abbattuti. Enpa, Leidaa e Oipa avevano tra l’altro ufficializzato soluzioni alternative all’abbattimento: il possibile al trasferimento in Romania nel Santuario Libearty, gestito da una lega-membro di Oipa International, e la creazione di oasi-rifugio nel territorio Trentino. Ma la Provincia di Trento non ha dato riscontro. Ora vedremo quali saranno le prossime mosse anche se, con il nuovo decreto caccia approvato il primo luglio all’orizzonte per orsi, cinghiali e ungulati in generale non si profila niente di positivo.

Dovevano essere poche persone, «massimo quindici», aveva confidato Stefano Fuccelli, presidente del Partito Animalista Europeo che ha organizzato una manifestazione a piazza della Quercia a Roma, a pochi passi dalla sede del Consiglio di Stato. Alla fine erano in più di cinquanta persone a chiedere a gran voce la liberazione di Gaia (Jj4) - l’orsa responsabile della morte del runner trentino Andrea Paci - e di Jhonny (Mj5), che lo scorso 5 marzo aveva aggredito un uomo nel comune di Melè, procurandogli diverse ferite. «Per Gaia - aveva detto Fuccelli - ci sono tutte le carte in regola per il trasferimento». «Siamo pronti ad una campagna di boicottaggio verso i prodotti e verso il turismo Trentino nel caso in cui il Consiglio di Stato decida per l’abbattimento di Jj4 e Mj5», dice Fuccelli, secondo cui «la richiesta di Fugatti non può essere accolta» perché «sarebbe una sentenza di morte ingiustificata».