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L’ex primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra è tornato oggi nel carcere di Bangkok per scontare una pena detentiva di un anno per corruzione, dopo la decisione della Corte Suprema che ha revocato il beneficio della detenzione ospedaliera. Un giudice ha chiarito che l’ex premier «non si trovava in condizioni critiche o di emergenza» e che le sue patologie croniche avrebbero potuto essere curate in regime ambulatoriale.
Dall’ospedale al carcere
Condannato nel 2023 per corruzione e abuso di potere a otto anni di prigione, Thaksin aveva ottenuto la commutazione della pena a un anno da parte del re thailandese. Dopo poche ore in cella, aveva però lamentato problemi cardiaci ed era stato trasferito in una sezione riservata dell’ospedale generale della polizia, dove ha trascorso sei mesi prima di ottenere la libertà vigilata. Oggi la Corte ha deciso che dovrà rientrare in carcere.
Le dichiarazioni di Thaksin
Subito dopo l’annuncio della sentenza, Thaksin ha pubblicato un messaggio sui social: «Anche se perderò la mia libertà fisica, avrò comunque libertà di pensiero per il bene del mio Paese e del suo popolo». Ha aggiunto di voler mantenere la forza «per servire la monarchia, la Thailandia e il suo popolo».
Un caso simbolo in Thailandia
Il destino giudiziario di Thaksin continua a dividere il Paese. L’ex premier, figura controversa della politica thailandese, rimane popolare in ampi settori della società, mentre i suoi avversari lo accusano di aver usato il potere per interessi personali.