Si chiamava Suruwa Jaiteh, aveva diciotto anni e veniva dal Gambia. E' morto carbonizzato la notte scorsa. Alcune baracche della bidonville di San Ferdiando, in Calabria, a due passi da Rosarno, hanno preso fuoco e Suruwa è rimasto intrappolato tra le fiamme. Suruwa era un migrante con un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari, quello che il nuovo decreto sicurezza ha abrogato. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=zf9ZCcwXwxE[/embed] "Ancora un morto a San Ferdinando in un incendio, un ragazzo giovanissimo venuto qui per lavorare, come era già successo un anno fa",  dichiara Ivana Galli, Segretaria Generale Flai Cgil Nazionale. "C'è bisogno del senso di responsabilità di tutti, ci sono migliaia di lavoratori ammassati in questi ghetti, luoghi dove mancano i servizi essenziali, acqua, bagni, un po' di riscaldamento. A San Ferdinando sono tre anni che siamo in attesa dei moduli abitativi e invece nulla, mentre la tendopoli diventa ogni giorno di più un girone dantesco. Altro che Decreto sicurezza, che rende solo irregolare chi fino a ieri non lo era e quindi rende più insicuri tutti, qui servono misure serie per accoglienza e le soluzioni ci sarebbero. Non possiamo seguitare a piangere i morti, le istituzioni -conclude- devono intervenire con responsabilità e umanità".