"Mia moglie e i miei figli erano posseduti da Satana". Giovanni Barreca, il muratore di 54 anni che ha ucciso la moglie e i due figli di 5 e 16 anni, lo avrebbe ripetuto più volte ai Carabinieri che lo hanno ascoltato per ore, dopo l'allarme dato dallo stesso uomo presso la caserma dell'Arma. Sembra che l'uomo negli ultimi tempi parlasse spesso di "presenze demoniache" e che accusasse la moglie e i figli di essere "posseduti da Satana". Frase che avrebbe ripetuto anche ai carabinieri. Sembra che il triplice omicidio sia avvenuto almeno 36 ore fa, come emerge da un primo esame medico legale dei due copri dei ragazzi. Mentre si cerca ancora il corpo della donna. La figlia di 17 anni, unica superstite, sarebbe dunque rimasta in casa con il padre per le ultime 36 ore. Gli inquirenti stanno cercando di capire se è stata drogata.

Gli inquirenti stanno tentando di capire se Barreca si sia avvalso di complici nello sterminio della famiglia. In queste ore i carabinieri stanno sentendo, nella caserma di Bagheria (Palermo), una coppia, vicina alla famiglia. I due avrebbero parlato all'uomo di "presenze demoniache". Barresca "litigava spesso" con la moglie "ma non pensavamo potesse accadere questo". Da tempo i due "frequentavano una comunità evangelista, ci tenevano molto". Ma "lui non era violento", hanno dichiarato Salvina Licata ed Elisabetta Cassano, rispettivamente zia e nonna di Salamone, moglie di Barreca.

"Giovanni si era fissato da qualche tempo con la religione, ma noi non sentivamo Antonella da almeno una settimana", hanno aggiunto le due donne, arrivate poco fa nella villetta, di tre piani, in cui c'è stata la strage familiare, ad Altavilla Milicia, nel palermitano. Sono ancora incredule per quanto accaduto. Le due donne dicono anche che la coppia aveva da tempo dei problemi economici. "Ma non più di altre famiglie". La moglie di Barreca faceva la badante mentre lui faceva il muratore e l'imbianchino. 

"L'efferato omicidio di tre persone, mamma e due figli, della nostra Comunità, colpisce e coinvolge dolorosamente la nostra famiglia parrocchiale", ha commentato il parroco di Altavilla Milicia (Palermo), monsignor Salvo Priola. "Uniti nella fede del Crocifisso Risorto intensifichiamo la nostra preghiera perché il Dio di ogni misericordia accolga tra le sue braccia amorose le anime dei due bambini e della loro mamma - dice ai fedeli - Affidiamo alla materna intercessione di Maria la figlia superstite perché senta su di sé il suo sguardo compassionevole. Invochiamo lo Spirito di Dio sul padre omicida perché nella Sua luce comprenda la portata dell'irrimediabile male compiuto e si apra alla grazia del perdono di Dio nella redenzione del suo Figlio Gesù".