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Almeno due giornalisti stranieri sarebbero morti nel Nord della Siria a causa dei bombardamenti turchi. Lo riferisce l’Osservatorio per i diritti umani siriano, un’organizzazione non governativa con sede a Londra, secondo cui tra Tall Tamr e Ras al Ayn sarebbe stato colpito un pulmino su cui viaggiano alcuni cronisti vicini al fronte. Sale ogni giorno, dunque, l'elenco delle vittime civili provocate dall'invasione turca in Siria per smantellare le comunità curde. Propio oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva chiamato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per chiedere «la conclusione immediata dell'operazione militare» in Siria nel corso di una conversazione telefonica avuta oggi con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Malgrado i legittimi interessi di sicurezza della Turchia, l'operazione minaccia di spostare gran parte della popolazione, destabilizzare la regione e rafforzare l'Is, ha fatto sapere una portavoce del governo tedesco. Ma Erdogan non ha alcuna intenzione di fermare le operazioni militari, e sulla conversazione telefonica con Berlino ha riferito: «Ho chiesto alla signora Merkel di dirmi da che parte stanno: dal nostro, alleato della Nato o da quello di un'organizzazione terroristica?». Poi ha attaccato chi si propone come mediatore: «Alcuni vogliono fungere da intermediari tra i terroristi e noi. Da quando si è visto che uno stato si siede allo stesso tavolo di un'organizzazione terroristica? Che classe di capi di stato e di governo siete?», sono le invettive del presidente turco. «Perché siamo in Siria? Perché non possiamo rimanere con le braccia incrociate davanti ai terroristi. Per la Turchia è una questione di sopravvivenza». Una questione di sopravvivenza costata la vita a 440 curdi, secondo le stime fornite dallo stesso Erdogan. Che sulle minacce di ritorsione internazionali, risponde: «Da quando abbiamo lanciato l’offensiva, abbiamo affrontato minacce di sanzioni economiche o embarghi sulle armi. Coloro che pensano di poterci costringere a fare marcia indietro con queste minacce si sono sbagliati».