La notizia del terremoto che ha sconquassato il centro Italia ha colpito la stampa e i politici di tutto il mondo. A cominciare dal presidente americano Obama il quale - dopo Russia e Iran - ha immediatamente fatto sapere che gli Usa sono pronti ad offrire il proprio aiuto all'Italia. Nel frattempo Renzi aveva speso parole di elogio per i soccorritori: «Voglio ringraziare tutti coloro che sono partiti subito per salvare vite umane», aveva dichiarato quando già la portata delle tragedia era evidente e poco prima che arrivasse nelle zone devastate. Dichiarazioni che hanno messo la parola fine alle polemiche sul presunto ritardo col quale si è attivata la macchina dei soccorsi. Non solo, Renzi ha voluto ribadire l'importanza della Protezione civile e dei volontari e poi ha elencato i mezzi messi in campo dal governo: 17 unità cinofile, unità di soccorso da quasi tutte le regioni, 6 elicotteri, 40 mezzi movimento terra utilizzati per la rimozione delle macerie e così via.D'altra la parte la polemica sui soccorsi era già stata stroncata sul nascere dalla gran parte dei social network, vera cassa di risonanza del terremoto.La prima denuncia era arrivata dal sindaco di Accumuli, uno dei paesi simbolo del sisma, che alle 6 del mattino lamentava l'assenza dei soccorritori: «Ho chiamato i soccorsi alle 4, ma ancora non abbiamo visto nessuno, è scandaloso», aveva dichiarato visibilmente sotto shock per quanto era appena accaduto nel suo paese.Ma Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione civile aveva fatto sapere che nonostante i crolli avessero creato non poche difficoltà per la mobilità dei mezzi, la macchina dei soccorsi procedeva a pieno ritmo: «Si va per step, ora siamo ancora nella fase del soccorso e la priorità è la tutela della vita umana. Subito dopo vengono l'assistenza sanitaria e l'assistenza alla popolazione, poi ragioneremo su entità dei danni e delle lesioni. Quel che è certo è che il sistema dei soccorsi è efficiente e pienamente operativo».Nella tarda serata di ieri è arrivato anche il comunicato del ministro dell'Interno: «Ad Amatrice sono operativi 131 Vigili del Fuoco e 27 ad Accumoli che è stato il luogo più difficile da raggiungere; 178 raggiungeranno a breve i luoghi del disastro per essere distribuiti nelle zone più colpite. Nell'area di Ascoli Piceno, ad Arquata sono al lavoro 31 uomini e ne arriveranno altri 52, mentre a Pescara del Tronto ce ne sono 20 e se ne aspettano altri 36. Il bilancio complessivo delle risorse umane impiegate è quindi di 219 già operative in tutto il teatro e 276 che vi giungeranno a breve per un totale di 485 forze dispiegate». Dichiarazioni "muscolari" che hanno immediatamente messo a tacere la macchina della polemica mediatica. D'altra parte i leader dei maggiori partiti, almeno fino a ieri, hanno evitato accuratamente di "buttarla in politica", decidendo di adottare un profilo basso e rispettoso per quanti stavano lottando per sopravvivere. Su tutte hanno risuonato le parole del presidente della Repubblica Mattarella: «È un momento di dolore e di appello alla comune responsabilità - ha detto -. Tutto il Paese deve stringersi con solidarietà attorno alle popolazioni colpite». «Il mio primo pensiero - ha proseguito il Capo dello Stato - va alle tante vittime di questo devastante sisma che ha colpito una parte così ampia di territorio nazionale».