Il presidente egiziano, il maresciallo Abdel Fatah al Sisi, non sembra aver gradito il richiamo di Francoise Hollande che alla vigilia della sua due giorni egiziana, gli ha ricordato come "il rispetto dei diritti umani e' un mezzo di lotta contro il terrorismo". Per al Sisi "i criteri europei" sul rispetto dei diritti umani non dovrebbero essere applicati in Paesi in difficoltà come l'Egitto perché "la regione in cui viviamo e' molto turbolenta". Per il presidente egiziano il concetto di diritti umani dovrebbe includere invece "un'educazione migliore e alloggi migliori". Nessun riferimento da parte di al Sisi al caso di Giulio Regeni e alle migliaia di persone scomparse nel nulla nel suo Paese nel nome della difesa della sicurezza dello Stato. Il presidente francese ha iniziato oggi una visita di 2 giorni in Egitto con una folta delegazione di imprenditori con l'obiettivo di firmare altri lucrosi contratti con il governo cairota, di cui Parigi in Occidente e' uno dei massimi sostenitori. Nei giorni scorsi c'era stato il durissimo affondo del New York Times In un lungo editoriale dal titolo “Aumentare la pressione sull’Egitto”, il quotidiano americano si è scagliato contro la Francia, colpevole di un “vergognoso silenzio” sull’omicidio, e il suo presidente Francois Hollande, che “andrà al Cairo lunedì per firmare un contratto da 1,1 miliardi di dollari in armi”. Secondo il New York Times, "Le violazioni dei diritti umani in Egitto sotto il presidente Abdel Fattah al Sisi hanno raggiunto nuovi massimi", ciò non ha impedito ai governi occidentali di continuare a fare affari e a vendere armi al Cairo. Secondo l’editoriale, l’assassinio di Giulio Regeni ha costretto almeno l’Italia a modificare i propri rapporti con l’Egitto ed è arrivato il momento che tutte le democrazie mondiali “riconsiderino la loro posizione”.I genitori di Giulio all'Europarlamento"Questo episodio ha incendiato l'Egitto, adesso Regeni è la persona più famosa nel paese", ha affermato Ahmed Saed, capo della delegazione egiziana, che ha precisato: "Siamo qui per confermare che non ci risparmieremo nella ricerca della verità". Tutti gli apparati di sicurezza in Egitto, ha aggiunto Saed, "si stanno impegnando nel caso Regeni, lavorando sotto pressione". Il paese nordafricano ha tutto l'interesse a mantenere buone relazioni con l'Italia, "quindi non è logico che alcun apparato di sicurezza egiziano abbia seguito un certo tipo di approccio per torturare e uccidere Regeni", ha proseguito Saed. Le perplessità suscitate dalla posizione egiziana sul caso di Giulio Regeni avrebbero spinto un gruppo di eurodeputati a convocare al Parlamento europeo i genitori del ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto. È quanto riferisce oggi il quotidiano egiziano "Shourouk", riferendo di una serie di incontri tenuti all'ambasciata dell'Egitto a Strasburgo, in Francia, tra una delegazione parlamentare egiziana e alcuni membri del Parlamento europeo.Le dichiarazioni dei deputati nordafricani, scrive il quotidiano, che continuano a negare ogni coinvolgimento delle forze di sicurezza nell'omicidio del cittadino italiano, avrebbero spinto i membri del Parlamento europeo a convocare i genitori del ricercatore ucciso. Al momento non è ancora chiaro se la visita dei familiari di Regeni coinciderà con la presenza a Strasburgo della delegazione parlamentare egiziana, riporta ancora "Shourouk", e se i genitori del ricercatore effettueranno un intervento in aula.Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenuto sul caso Regeni. "Non vogliamo e non possiamo dimenticare la passione" di Giulio Regeni "e la sua vita orribilmente spezzata".