Nel giorno in cui il presidente russo, Vladimir Putin, annuncia che «ci sono stati alcuni positivi cambiamenti nei negoziati sull’Ucraina», la Russia sembra aver dato il via a un’altra fase della campagna: ci sono infatti stati attacchi in Ucraina occidentale, l’area che sembrava sinora più sicura. Ma è stata bombardata anche Dnipro, più centrale, importante porto fluviale sul fiume Dnepr, la terza città dell’Ucraina. Continua intanto l’assedio a Kiev e Mariupol ma di fatto, in 16giorni, la Russia finora non è ancora riuscita a prendere la capitale, mentre ha annunciato di aver preso il controllo di alcuni quartieri di Mariupol. Le forze russe, ha osservato la presidenza ucraina, non hanno fatto progressi nelle ultime 24ore, «sono state fermate in praticamente tutte le direzioni» e in alcuni casi «siamo passati al contrattacco, come a Kiev e Kharkiv». Mentre il ministero della Difesa russo ha riferito che la città portuale di Mariupol è circondata. «La città è bloccata, tutti i ponti e gli accessi sono stati distrutti», ha detto il ministero, secondo quanto riporta la Tass. Secondo Mosca, le forze separatiste del Donbass stanno «restringendo l’anello» intorno alla città portuale sul mare di Azov, assediata da giorni, dove ormai scarseggiano acqua e cibo. Nessun civile è stato ancora evacuato, a causa dei pesanti bombardamenti russi, che non consentono nemmeno la consegna degli aiuti umanitari inviati dal governo di Kiev, ha denunciato la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk. «La situazione peggiore è quella del corridoio Mariupol-Zaporizhzhia», ha detto Vereshchuk, «nessuno è stato evacuato. Non una singola goccia d’acqua ha raggiunto persone che sono stremate dalla sete». Mykolaiv, sul Mare di Azov, non è ancora caduta ma secondo le valutazioni della Difesa americana, è «sotto crescente pressione».

Kiev, scatta l'allarme: "La Bielorussia potrebbe attaccarci stasera"

Sulla capitale incombe l’allarme di un’imminente attacco dalla Bielorussia che, secondo le autorità ucraine, potrebbe avvenirequesta sera. Qui, il convoglio militare russo diretto verso la città risulta in larga parte disperso e riposizionato, secondo quanto emerge dalle immagini satellitari diffuse dalla compagnia privata Maxar Technologies. I russi sono fermi a 15 chilometri dalla capitale. Mentre un gruppo separato di soldati, secondo gli Usa, si sono avvicinati a Sumy, a Est della capitale, e si stanno riposizionando. Secondo l’intelligence britannica, è «altamente improbabile» che la Russia abbia raggiunto gli obiettivi che si era prefissata prima dell’invasione. «La Russia sta probabilmente cercando di ripristinare e riposizionare le sue forze per una rinnovata attività offensiva nei prossimi giorni» che presumibilmente preluderà a «operazioni contro la capitale Kiev», secondo Londra. L’assedio alla capitale continua, ma in 16 giorni di guerra, la Russia non è ancora entrata nella capitale mentre ha annunciato di aver preso il controllo di alcuni quartieri di Mariupol, ancora assediata e dove la situazione umanitaria rimane drammatica. Le forze russe, ha osservato la presidenza ucraina, non hanno fatto progressi nelle ultime 24 ore, «sono state fermate in praticamente tutte le direzioni» e in alcuni casi «siamo passati al contrattacco, come a Kiev e Kharkiv».

Rapito il sindaco di Melitopol

Il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, è stato sequestrato nel centro della città mentre stava distribuendo aiuti umanitari alla popolazione. Lo ha annunciato sul suo canale Telegram il consigliere del ministro degli Interni Anton Gerashchenko, spiegando che il primo cittadino è stato rapito da un gruppo di dieci russi che gli hanno messo un sacchetto di plastica in testa. «Durante il rapimento gli hanno messo un sacchetto di plastica sulla testa. I nemici lo hanno trattenuto nel centro di crisi della città, dove si stava occupando di sostenere i cittadini. C’era una bandiera ucraina nell’ufficio di Ivan Fedorov», ha scritto Gerashchenko.

Biden: stop all'import di vodka e caviale

Gli Stati Uniti vieteranno le importazioni dalla Russia di vodka, caviale e diamanti. Lo ha annunciato Joe Biden comunicando le nuove sanzioni alla Russia. La decisione, che era stata anticipata da fonti della Casa Bianca alla Cnn, corrisponde al divieto imposto alle esportazioni di prodotti di lusso americani in Russia, a cui anche ha fatto riferimento Biden nel suo discorso, che comprendono abbigliamento, gioielli, auto e tabacco.

Mosca chiama 16mila volontari. Zelensky: "Sono mercenari siriani"

Sarebbero almeno 16.000 I Miliziani originari del Medio Oriente, tra cui molti militari siriani e guerriglieri che appoggiano il governo del presidente siriano, Basharl al Assad, pronti a recarsi in Ucraina per combattere al fianco delle Forze armate russe. Ad annunciarlo è stato il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, durante una riunione del Consiglio di sicurezza russo. Molti volontari provenienti sono pronti a combattere in Ucraina per «aiutare i cittadini nel Donbass», comprese 16 mila persone provenienti da Paesi del Medio Oriente, ha detto Shoigu. In contemporanea con la dichiarazione del ministro, lo stesso ministero della Difesa russo ha diffuso sui social filmati di militari e miliziani fedeli al governo siriano di Bashar al Assad radunati in una località non precisata che inneggiano alla Russia ed espongono, oltre a bandiere russe e gigantografie del presidente Vladimir Putin, anche la lettera «Z» divenuta uno dei simboli dell’operazione militare della Russia in Ucraina. Il possibile reclutamento da parte di Mosca di militari e miliziani siriani, veterani della guerra civile combattuta contro i ribelli islamisti e terroristi dello Stato islamico insieme alle Forze armate russe, era già stato rivelato lo scorso 7 marzo dal dipartimento per la Difesa degli Stati Uniti. In un rapporto, il Pentagono aveva avvertito che i russi stavano cercando di reclutare siriani per combattere in Ucraina. Sempre la scorsa settimana, il portale dell’opposizione siriana in esilio «Deir Ezzor 24» aveva rivelato che Mosca stava cercando volontari da impiegare nella guerra in Ucraina con contratti salariati di sei mesi. Anche il quotidiano panarabo con sede a Londra, «Al Arabi al Jadid»,aveva inoltre riferito del trasferimento (in atto già da giorni) di alcuni membri del gruppo paramilitare Wagner, distanza in Siria, verso l’ Ucraina per unirsi alle forze russe. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo nuovo videomessaggio indirizzato alla nazione, ha accusato la Russia di utilizzare «mercenari siriani» in Ucraina. «È una guerra con un nemico molto testardo che ha deciso di reclutare mercenari contro i nostri cittadini. Sono assissini provenienti dalla Siria, Paese dove tutto è stato distrutto dagli occupanti», afferma Zelensky. «L’Unione Europea deve fare di più per noi, per l’Ucraina», aggiunge il leader ucraino in un video pubblicato su Telegram dopo che al vertice di Versailles è stata esclusa un’adesione rapida di Kiev all’Unione. «Bisogna avere più forza- ha aggiunto il presidente ucraino - questo non quello che ci aspettiamo. Bisogna che le decisioni degli uomini politici coincidano con gli umori dei loro popoli, dei popoli europei».

L'attacco a Dnipro

All’alba sono stati colpite Lutsk e Ivano-Frankivs, entrambe non lontano da Leopoli, vicino al confine con la Polonia. Secondo il ministero della Difesa russo, sono stati resi «inutilizzabili» gli aeroporti militari nelle due città. Secondo il sindaco di Lutsk, 4 soldati ucraini sono rimasti uccisi nel bombardamentoaereo. Ma gli aerei russi hanno anche bombardato Dnipro, all’estremo opposto del Paese, porto strategica sul fiume Dnepr, la terza città dell’Ucraina: è stata colpita una zona residenziale, dove c’erano asilo, un condominio e una fabbrica di calzature; e almeno una persona è morta. I russi hanno inoltre colpito Chernihiv, città a nord di Kiev dove sono morti 2 civili, secondo le autorità ucraine.-

Possibili colloqui tra Putin e Zelensky

«Nessuno esclude un incontro tra Putin e Zelensky, è concettualmente possibile, ma prima i negoziatori devono fare la loro parte». Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa. Peskov, ha riportato l’agenzia russa Interfax, ha escluso un incontro tra Putin e Zelenski «solo per il fatto di avere una conversazione». «Devono incontrarsi per ottenere risultati», ha detto. «Le posizioni della Russia sono note, sono state formulate chiaramente e presentate ai negoziato riucraini - ha insistito all’indomani dei colloqui in Turchia tra i ministri degli Esteri di Mosca e Kiev - Attendiamo formulazioni reciproche». In Occidente sta aumentando la «russofobia» e «questo è molto pericoloso. I nostri concittadini dovrebbero stare in allerta e prestare la dovuta cautela», ha dichiarato Peskov, denunciando come in alcuni Paesi occidentali si avverta sempre più «un’atmosfera di odio». Nel corso di un punto stampa, Peskov ha affermato che la Russia si aspetta che i governi occidentali «non fomentino ulteriormente la russofobia con le loro dichiarazioni».

Disperso il convoglio russo vicino a Kiev

Non è più compatto il grande convoglio, lungo circa 60 chilometri, che nei giorni scorsi si stava lentamente dirigendo verso Kiev, la capitale dell’ Ucraina, evidenziano nuove immagini satellitari diffuse dalla società privata Maxar Technologies. Secondo quanto riporta la Bbc, le immagini mostrano che il convoglio si è «in gran parte disperso e ridistribuito» nei dintorni della capitale, facendo ipotizzare che a breve possa scattare una nuova offensiva contro Kiev. Le foto satellitari, precisa Axios, mostrano unità corazzate presumibilmente appartenenti al convoglio manovrare in alcune zone nei dintorni di Kiev e nei pressi dell’aeroporto di Antonov. A Berestyanka, a ovest della capitale, sono stati segnalati camion con i rifornimenti e quelle che sembrano lanciarazzi multipli. Artiglieria pronta è dispiegata nei pressi di Lubyanka. Le forze russe hanno attaccato l’istituto di Fisica e Tecnologia nella città di Kharkiv, nel nord-est dell’ Ucraina, dove si trova un reattore nucleare sperimentale, ha riferito il Parlamento ucraino su Twitter, precisando che nel raid è stato incendiato un ostello situato nei pressi. Anton Gerashchenko, consigliere del ministro dell’Interno, ha affermato che nell’istituto ci sono «fonti di radiazioni utilizzate per scopi scientifici». Alcune delle principali città ucraine, tra cui Dnipro e Lutsk, sono «sottoposte ad attacchi devastanti», ha denunciato su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, secondo cui i raid hanno colpito Lutsk, vicino al confine polacco, mentre tre grandi esplosioni sono state segnalate nella città occidentale di Ivano-Frankivsk. «Anche Dnipro è sotto attacco - ha aggiunto - La guerra distruttiva della Russia contro i civili e le grandi città continua». Intanto, la città ucraina di Volnovakha, nel sud-est del Paese, è sotto il controllo delle truppe dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia Interfax.

Nuovi corridoi umanitari a Kiev

Le autorità ucraine stanno provando ad aprire 12 corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili, cinque dei quali non concordati con Mosca. Lo ha annunciato la vice premier e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati dell’ Ucraina, Irina Vereshchuk, citata dalla Cnn e dalla Bbc. I corridoi non concordati portano da Mariupol, Polohy ed Enerhodar a Zaporizhzhia, da Volnovakha a Pokrovsk e da Izium a Lozova. Gli altri invece conducono dalle zone a nord ovest di Kiev (Bucha, Hostomel,Kozarovychi e Mikulychi) alla capitale. Gli ultimi tre portano da Andriivka, Makariv e Borokyanka - tutte località a ovest di Kiev -alla città di Zhytomyr.

Kharkiv

Kiev ha anche accusato l’esercito russo di aver attaccato l’Istituto di Fisica e tecnologia di Kharkiv, all’interno delquale si trova un reattore nucleare sperimentale; in quella che è la seconda città dell’Ucraina, i russi sono ormai «alla periferia», secondo funzionari della Difesa americana. Sempre a Est, gli attacchi russi hanno fermato un tentativo di evacuare i civili dalla città orientale di Izyum attraverso un «corridoio umanitario», secondo il governatore regionale OlehSynegubov. «Izyum rimane senza elettricità, riscaldamento, acqua o segnale telefonico», ha affermato il governatore. Inoltre, secondo Mosca le milizie separatiste dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk hanno preso il controllo della città di Volnovakha, circondata fin dall’inizio delle ostilità. Sul fronte della sicurezza nucleare, non diminuisce la preoccupazione per le condizioni della centrale di Zaporizhzhia, conquistata la settimana scorsa dalle forze russe che ora -secondo Kiev - vogliono prenderne anche il controllo operativo portandola sotto la gestione degli ingegneri di Rosatom.