In un attacco aereo israeliano su una scuola a Gaza City sono rimaste uccise almeno 100 persone. Lo riferiscono i funzionari sanitari palestinesi, citati da Al-Jazeera per i quali l’attacco ha colpito una scuola trasformata in rifugio nella città di Gaza. Il capo ufficio stampa del governo di Gaza ha detto all’emittente qatariota che l’esercito israeliano ha usato tre bombe del peso di 907 kg ciascuna nell’attacco. Ci si aspetta che il numero dei morti aumenti.  Il servizio di emergenza del Ministero della Sanità ha dichiarato che l’attacco alla scuola Tabeen nel centro di Gaza City ha inoltre ferito 47 persone. L’esercito israeliano ha riconosciuto l’attacco sostenendo che esso abbia colpito un centro di comando di Hamas all’interno della scuola.

Il tutto mentre continua lo sforzo da parte di Qatar, Egitto e Stati Uniti per riavviare i colloqui per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. I tre paesi hanno chiesto alle parti di sedersi di nuovo intorno a un tavolo il 15 agosto a Doha o al Cairo. A renderlo pubblico è stata una nota congiunta abbastanza perentoria nella quale si sottolinea il momento cruciale per arrivare alla liberazione degli ostaggi; a quanto sembra lo stato ebraico ha accettato la proposta da parte dei mediatori così come ha comunicato l'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Più articolata e molto piu interessante invece la posizione di Hamas che nella prima fase dell'accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani e il cessate il fuoco a Gaza ha chiesto la liberazione di Marwan Barghouti e dei capi delle fazioni palestinesi. La richiesta sarebbe stata accolta e sostenuta dagli Usa, Egitto e Qatar. Non sarebbe un avvenimento di poco conto, Barghouti infatti nonostante una carcerazione lunghissima è uno dei leader più influenti e sembra essere l'unico capace di dare una prospettiva ad un eventuale tentativo di arrivare a una pace. Non a caso è stata ventilata l'ipotesi che Barghouti in futuro sia alla guida di un governo che gestisca la Giudea, Samaria e Gaza alla fine della guerra.

Riguardo al cessate il fuoco bisogna registrare l'intervento della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che si e espressa per un'azione urgente a Gaza, aumentando la pressione internazionale per un accordo di tregua: «Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco a Gaza adesso. E' l'unico modo per salvare vite umane, ripristinare la speranza di pace e garantire il ritorno degli ostaggi. Per questo sostengo con forza gli sforzi condotti da Stati Uniti, Egitto e Qatar per contribuire a raggiungere la pace e la stabilità di cui la regione ha bisogno».

Ma il conflitto invece sul campo non sembra voler scemare di intensità. Ieri l'epicentro dei combattimenti sono ora Khan Younis e Rafah nonché nell'area del corridoio Netzarim, nella Striscia di Gaza centrale. Nel centro ormai semidistrutto a sud l'Idf ha diramato il tragico bollettino di guerra. Le truppe della 162 Divisione hanno ucciso decine di uomini armati, ricorrendo ad attacchi aerei, bombardamenti di carri armati, al fuoco di cecchini e in combattimenti ravvicinati. In tutta la Striscia, ieri l'esercito israeliano ha colpito più di 60 obiettivi, tra cui edifici utilizzati da gruppi combattenti palestinesi e depositi di armi. Lo stesso a Khan Younis dove le truppe israeliane hanno avviato operazioni ordinando l'evacuazione di alcuni quartieri. Gli scontri avvengono sia sopra che sotto terra nei tunnel di Hamas, inoltre l’Idf ha inoltre affermato che l'aeronautica ha condotto più di 30 attacchi.

Continuano intanto le preoccupazioni per l'altro fronte di guerra relativo al Libano, e al confronto con Hezbollah, e alla tanto sbandierata ritorsione armata annunciata dall’Iran all'indomani dell'omicidio di Haniyeh a Teheran. L'Iran potrebbe riconsiderare la portata e il formato della rappresaglia pianificata contro Israele, ma, secondo alcuni funzionari, è improbabile che si lasci scoraggiare dall'assenza di un sostegno esplicito da parte degli stati musulmani. Nel frattempo, secondo quanto riferito, funzionari israeliani hanno concluso che il gruppo militante libanese Hezbollah è determinato a lanciare un attacco nei prossimi giorni in risposta all'uccisione del comandante in capo Fuad Shukr da parte di Israele, ma non è chiaro in che misura si coordinerà con l'Iran. L'indicatore dell'innalzamento della tensione va visto da segnali come quello arrivato dalla United Airlines che ha reso noto di aver sospeso i voli per Tel Aviv e di volerli riprendere solo quando sarà sicuro per i clienti e l'equipaggio. In realtà è l'ultima compagnia a essersi cautelata dopo che altri vettori a livello globale stanno rivedendo i loro orari per evitare lo spazio aereo iraniano e libanese.