Caro Direttore,la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute nei luoghi di lavoro devono diventare la priorità del Paese. Non è più tollerabile quello che accade ogni giorno in tante aziende e in tanti posti di lavoro dove le persone perdono la vita in maniera orribile come è accaduto ieri anche all'Atac di Roma, per un evidente calo di attenzione sulla sicurezza.Le parole del Presidente della Repubblica, Mattarella, devono davvero scuotere le coscienze di tutti perché ogni morte sul lavoro costituisce una ferita per l'Italia e una perdita irreparabile per l'intera societa. All'Ilva di Taranto, all'Atac di Roma e anche in una azienda agricola di Trieste, a distanza di poche ore l'uno dall'altro, sono morte delle persone a causa della mancata applicazione delle regole fondamentali di sicurezza. Non si tratta di fatalismo. Quelle morti si dovevano e si potevano evitare.Abbiamo espresso come sindacato il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alle famiglie di questi lavoratori che hanno perso la vita, chiedendo alle autorità competenti di fare chiarezza su questi tragici incidenti. Vogliamo tutti giustizia. Ma non possiamo limitarci a questo. Dobbiamo fare tutti molto di più. È inammissibile che in un paese costituzionalmente fondato sul lavoro, non siano assicurate le giuste garanzie per svolgere in maniera sicura il proprio lavoro. In Italia ogni anno muoiono in media due lavoratori al giorno a causa di incidenti sul lavoro, nonostante i mezzi e le tecnologie moderne di cui disponiamo e gli sforzi che abbiamo fatto sul piano delle norme che tutelano la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Si fa ancora troppo poco. Restiamo tra i paesi in Europa con il più alto numero di incidenti mortali sul lavoro nonostante i progressi degli ultimi anni. Per questo bisogna aprire una discussione seria ed una verifica urgente con tutte le istituzioni preposte, gli organismi di controllo, gli enti locali, le aziende e anche noi come sindacati, per vedere che cosa si può fare per cambiare questa situazione cosi incresciosa. Quello della sicurezza e della tutela della salute deve diventare ancora di più la questione centrale per l'azione del sindacato che dobbiamo affrontare anche con l'aiuto della scuola perché la formazione delle giovani generazioni è essenziale per diffondere una cultura della prevenzione dagli incidenti e dagli infortuni sul lavoro. Insomma, per la Cisl questo deve diventare un tema su cui bisogna coinvolgere non solo le istituzioni, ma anche le altre associazioni, l'opinione pubblica e i mass media per evitare di commentare ogni giorno questi eventi cosi drammatici che rappresentano una sconfitta per tutti.