IL CASO

La situazione che si sta creando in Italia in vista della distribuzione del vaccino anti- Covid è preoccupante. Lo è, oltre che dal punto di vista sanitario, sotto quello dello stato antropologico e sociale nel nostro Paese. Vincendo il naturale ribrezzo, ho dato un'occhiata a qualche profilo no vax, sui social network, sbirciando commenti e affermazioni, espresse quasi sempre in un italiano infarcito di strafalcioni da ultraripetente duro di comprendonio. È davvero la rivincita delle nullità, un ' imbecilli di tutto il mondo, unitevi!', una marea montante di mostri generati dal prolungato sonno della ragione.

Costoro credono di saperla lunga, forti di un'ignoranza totale, assoluta quanto fiera e orgogliosa, custodita come le antiche vestali facevano con il fuoco sacro, tenuta ermeticamente al riparo però non dal vento ma da ogni ragionamento sia pur minimo, elementare. Un fuoco alimentato sapientemente da chi sa di avere in mano, come la Storia ci dovrebbe insegnare, l'armata più folta, agguerrita e potente di cui il nemico della democrazia possa disporre: gli incapaci di intendere. Zombie facili da comandare e da mandare allo sbaraglio per il solito, vecchio obiettivo: il potere. Il quadro, che definire desolante è davvero un eufemismo, si completa ogni giorno di una nuova pennellata. Giorni fa ci ha pensato un trio dei medici negazionisti, per fortuna adeguatamente messo a posto dal viceministro Sileri. Però oggi chissà.

Mancava solo una cosa: la minaccia di aggressione fisica, l’imboscata virtuale, promessa di rappresaglie in puro stile nazi- mafioso.

Adesso abbiamo anche quella.

Claudia Alivernini, 29 anni, infermiera allo Spallanzani di Roma e prima vaccinata italiana, ha subìto l’attacco più vile, sul campo di battaglia prediletto dai codardi: i social network. Sempre meno terreno di discussione, sempre più strumento di destabilizzazione più o meno occulta.

GIORNALISTA, SCRITTORE