Quattro soldati di Taiwan sono stati condannati a pene detentive per aver fornito informazioni riservate alla Cina. I quattro militari, tra cui tre membri di un'unità incaricata della sicurezza dell'ufficio presidenziale, sono stati accusati di aver fotografato documenti militari segreti e di averli trasmessi agli agenti dei servizi d'intelligence cinesi. La corte di Taipei ha emesso le condanne per violazione della legge sulla sicurezza nazionale, ritenendo che le azioni degli imputati abbiano compromesso gravemente la sicurezza del paese.

Secondo il tribunale, i soldati avevano operato all'interno di «unità particolarmente sensibili e cruciali», ma hanno tradito il loro giuramento, condividendo documenti segreti attraverso i loro telefoni cellulari. Le pene detentive vanno da un minimo di cinque anni e dieci mesi fino a sette anni, a seconda delle responsabilità individuali nel caso. Le indagini hanno rivelato che i militari hanno ricevuto compensi che variano tra i 7.850 e i 20mila dollari americani per il loro coinvolgimento in questa attività di spionaggio, che ha avuto luogo tra il 2022 e il 2024. Non sono stati però resi noti i dettagli specifici delle informazioni cedute alla Cina.

Questo caso arriva in un periodo in cui il numero di procedimenti legati allo spionaggio in favore della Cina è aumentato, con numerosi ex e attuali membri delle forze armate di Taiwan coinvolti in episodi simili. La crescente preoccupazione per l'infiltrazione cinese ha spinto il presidente Lai Ching-te a proporre il reintegro dei giudici militari per affrontare i crimini di spionaggio e altre violazioni legate alla sicurezza nazionale.

Il presidente della Corte ha dichiarato che l'atto di divulgare segreti militari ha «tradito il Paese e messo in serio pericolo la sicurezza nazionale». L'elemento che ha aggravato la condanna è stato il fatto che i soldati coinvolti appartenevano a strutture estremamente sensibili, con accesso a informazioni cruciali. Questo episodio sottolinea la crescente vulnerabilità di Taiwan di fronte alle attività di spionaggio da parte della Cina, che continua a esercitare una notevole influenza sulla regione.