È il generale Dan Caine, capo degli Stati maggiori riuniti, a illustrare l'Operazione Martello di Mezzanotte con cui gli Stati Uniti hanno colpito i siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan. Al Pentagono, con il segretario Pete Hegseth, Caine indica i passaggi chiave dell'operazione che ha coinvolto sette bombardieri B-2 - con 14 bombe GBU sganciate - e sottomarini che hanno lanciato missili Tomahawk. Si è trattato dell'attacco più grande mai condotto con i B-2, che hanno fatto il loro volo più lungo dal 2001, e per il quale è stato usato un numero record di “bunker buster”.

L'operazione è iniziata nella notte tra venerdì e sabato. I bombardieri B-2 sono decollati dagli Stati Uniti, in particolare dal Missouri. Alcuni si sono diretti verso ovest, facendo scalo a Guam, con una rotta resa nota e ampiamente pubblicizzata. Si è trattato di un diversivo, che ha contribuito a occultare la missione di altri bombardieri che «si sono diretti tranquillamente a est con comunicazioni ridotte al minimo per il volo di 18 ore».

L'attacco è iniziato alle 17 americane di sabato, le 23 in Italia. Un sottomarino americano "ha lanciato più di due dozzine di missili Tomahawk contro obiettivi infrastrutturali" nel sito nucleare di Isfahan, in Iran.

I B-2 sono entrati nello spazio aereo iraniano e gli Usa hanno «implementato varie tattiche per ingannare» i sistemi di difesa iraniani, «compreso l'impiego di aerei di quarta e quinta generazione che, come esche, hanno volato ad alta quota e ad alta velocità» sfidando l'eventuale intervento di caccia nemici e l'attivazione dei sistemi di difesa aerea. Contemporaneamente, i jet americani hanno «assicurato una via sicura» ai B-2 diretti verso Natanz e Fordow.

Alle 18.40 di Washington, mezzanotte e quaranta in Italia, il primo bombardiere B-2 ha lanciato 2 bombe GBU sul sito di Fordow. Quindi «gli altri bombardieri hanno colpito i rispettivi obiettivi». I bersagli, ha spiegato il generale Caine, sono stati colpiti tra le 18.40 e le 19.05. Poco dopo l'una di notte italiana (le 2.10 di Teheran), quindi, missione compiuta. In totale, sono state sganciate 16 bombe GBU. I bombardieri hanno quindi iniziato «il ritorno verso casa». Non sono stati lanciati missili verso gli aerei americani, prima o dopo l'attacco.

Nel frattempo, il Parlamento iraniano ha approvato la proposta di chiusura dello Stretto di Hormuz, dal quale passa gran parte del petrolio mondiale. Una scelta che il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha definito «un suicidio» e che è stata criticata anche dal segretario di Stato Marco Rubio. «Penso che il mondo oggi sia più sicuro e più stabile di quanto non fosse 24 ore fa», ha detto Rubio. Eespingendo i timori che l'azione potesse scatenare un conflitto più ampio, Rubio ha accusato l'Iran di aver intrapreso «negoziati fasulli» prima dei raid nel tentativo di «giocare» con il presidente Donald Trump, avvertendo Teheran che rischia ulteriori rappresaglie se continua a mandare avanti un programma nucleare in segreto.