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LaPresse
È stato scarcerato questa mattina intorno alle 7 dal penitenziario di borgo San Nicola a Lecce Michele Misseri, 69 anni, che ha finito di scontare la condanna a otto anni per soppressione di cadavere nel processo per l'omicidio della nipote 15enne Sarah Scazzi avvenuto ad Avetrana, in provincia di Taranto, il 26 agosto del 2010. L'uomo, grazie alla buona condotta, allo scomputo relativo alla legge sulla liberazione anticipata e al decreto “svuotacarceri”, ha ottenuto una riduzione di pena di 400 giorni. Misseri era accompagnato dal suo avvocato difensore, Luca La Tanza. Per ora, da quanto si apprende, non sarebbe ancora tornato nella sua casa di Avetrana in via Deledda, la stessa dove, secondo la ricostruzione processuale, avvenne il delitto per il quale sono state condannate all'ergastolo in Cassazione, a febbraio 2017, la figlia Sabrina Misseri e la moglie Cosima Serrano.
Secondo la ricostruzione dell'accusa, accolta nella sentenza, Misseri si occupò di nascondere il cadavere della nipote, figlia di una sorella della moglie, che frequentava assiduamente l'abitazione di famiglia, in un pozzo in campagna.
L'uomo prima confessò di essere l'autore solitario dell'omicidio, poi riversò le accuse sulla figlia, infine riportò su di sé ogni responsabilità ma non fu creduto e pertanto fu condannato. L'uomo, nonostante le sentenze, continua a dirsi responsabile del delitto.