«Oggi si esamineranno i dati della Campania. Sono andato a visitare» alcune strutture e «ho visto i miei colleghi medici e infermieri sotto pressione. Immagino che il mio percepito possa avere unespressione numerica che possa determinare una chiusura». Lo ha detto il viceministro alla Sanità, Pierpaolo Sileri, parlando della situazione epidemiologica della Regione a Rai News24. «Poi vedremo il colore, ma sicuramente» in Campania «vi è molta pressione». Però ha sottolineato Sileri «il percepito ha bisogno di un fattore numerico, e i numeri non vanno mai contestati perché se lattendibilità in termini di affidabilità e accuratezza dei numeri e tale da poter determinare la chiusura, è giusto che questa venga fatta. La chiusura - ha aggiunto - più o meno circoscritta, è la sicurezza nella riduzione della progressione del virus. Esiste un monitoraggio su questo e bisogna chiudere prima di arrivare a una sofferenza estrema delle nostra strutture sanitarie», ha concluso. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris parla di «situazione drammatica» in Campania, «molto sottostimata con i dati formali». Il primo cittadino si è detto «sconcertato» dal fatto che «anche ieri, nel Comitato provinciale per lordine e la sicurezza pubblica, i vertici della Asl dicevano che i tempi medi di arrivo di unambulanza è intorno ai 20 minuti, cioè quindi sicuramente superiore alla media in tempi ordinari ma tutto sommato un tempo non drammatico. Io ho relazioni delle forze di polizia, quindi non del cittadino di strada, secondo cui lambulanza per un incidente stradale non arriva prima di 40-60 minuti. Ci arrivano le testimonianze dai laboratori che fanno i tamponi che ci dicono che i dati da loro elaborati non risultano nei dati ufficiali. Nei dati ufficiali si parla di 600 terapie intensive di cui 186 occupate, ma poi ci scrivono i medici e ci dicono che non riescono a trovare terapie intensive per i pazienti. Quindi cè qualcosa che non va, i conti non tornano, decidessero rapidamente perché di mezzo cè la salute dei cittadini».