Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, si trova al centro di un processo giudiziario storico. Accusato di frode, abuso di fiducia e accettazione di tangenti in tre casi separati, Netanyahu testimonierà in tribunale, segnando la prima volta che un premier israeliano risponde come imputato in un procedimento penale.

Tra le accuse, emergono il presunto ricevimento di doni costosi da un produttore miliardario di Hollywood e l’agevolazione di normative a favore di magnati dei media in cambio di copertura favorevole per sé e la propria famiglia. Netanyahu ha definito le accuse una “caccia alle streghe”, sostenendo che siano parte di un complotto orchestrato da media ostili e un sistema giudiziario parziale.

Processo senza precedenti

Le sedute si terranno sei ore al giorno, tre giorni a settimana, per diverse settimane. Questa testimonianza potrebbe monopolizzare gran parte del tempo del premier. Israele sta affrontando conflitti su più fronti, tra cui il prolungato scontro a Gaza e altre potenziali minacce regionali come l’Iran.

Il tribunale ha respinto le richieste della difesa di ridurre le ore di testimonianza, sottolineando l’importanza di un processo rapido e trasparente.

Divisioni profonde in Israele

Le accuse contro Netanyahu hanno diviso profondamente il Paese. Proteste di massa chiedono le sue dimissioni, mentre ex alleati politici rifiutano di collaborare con lui, innescando una crisi politica che ha portato a cinque elezioni dal 2019. Nonostante le pressioni, Netanyahu rimane al potere, utilizzando la sua posizione per attaccare i media, la magistratura e le forze dell’ordine.

Molti critici sostengono che il processo potrebbe distogliere Netanyahu dalle urgenti questioni nazionali, mentre i suoi sostenitori vedono nelle accuse un tentativo di minare la sua leadership.

Immagine in bilico

Da statista rispettato a imputato, l’immagine di Netanyahu ha subito un duro colpo. Alla vigilia della sua testimonianza, il premier si è mostrato determinato, dichiarando: «Non c'era alcun reato, hanno inventato un reato». Questo evento segna l’apice di anni di scandali che hanno coinvolto lui e la sua famiglia.