PHOTO
Prosegue la guerra in Medioriente. «La guerra continuerà fino a nuovi ordini» ha comunicato l’esercito israeliano che è nuovamente entrato nella Striscia di Gaza con truppe e tank, colpendo 150 obiettivi di Hamas, tra cui due leader palestinesi. Il presidente turco Erdogan dopo aver invitato Israele a fermare «questa follia», ha detto che dichiarerà lo Stato Ebraico «criminale di guerra». La risposta di Tel Aviv è stata la decisione di richiamare i suoi diplomatici dalla Turchia. A Gaza, «in corso una catastrofe umanitaria» per il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. «La guerra è per la nostra sopravvivenza e per tutta l’umanità» ha detto il premier israeliano Netanyahu in conferenza stampa.
Netanyahu: «Guerra per nostra sopravvivenza e per tutta l’umanità»
«Siamo davanti a un bivio, ora c’è una prova da superare, sappiamo però che vinceremo, saremo quelli che usciranno vincenti da questa battaglia, abbiamo bombardato il nemico con raid aerei per aiutare le nostre forze di terra a entrare sul terreno. La battaglia o guerra all’interno di Gaza sarà difficile ma stiamo lottando per la sopravvivenza della patria, della nostra madre terra e continueremo a combattere via terra, per via aerea e via mare, sappiamo che ne usciremo vincitori e sarà la vittoria del bene sul male”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando in conferenza stampa a Tel Aviv.


Netanyahu alle famiglie degli ostaggi: «Faremo ogni tentativo per riportarli a casa»
Il governo di Israele «farà ogni tentativo possibile per portare a casa» gli ostaggi, ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu riferendosi alle famiglie degli ostaggi che ha incontrato oggi a Tel Aviv nella sede del ministero della Difesa. Lo riferisce Haaretz. «Questo sforzo per riportarli a casa non solo continua, ma aumenta di giorno in giorno. Percorreremo ogni opzione possibile per riportarli a casa», ha detto Netanyahu. All’incontro erano presenti anche la moglie del premier, Sara Netanyahu, il direttore generale del suo ufficio Yossi Sheli, il ministro dei Trasporti Miri Regev e il funzionario responsabile degli ostaggi e delle persone scomparse, Gal Hirsch.


Hamas: «Israele liberi tutti i detenuti palestinesi in cambio ostaggi»
Se il nemico vuole risolvere la questione degli ostaggi «noi siamo pronti» e “il prezzo” della restituzione dei prigionieri è il rilascio di tutti i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. È il messaggio lanciato dal portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, Abu Obaida, secondo quanto riferito da Al-Jazeera. Abu Obaida ha dichiarato che gli attacchi aerei e bombardamenti israeliani hanno ucciso 50 degli ostaggi.
Guterres: «A Gaza catastrofe umanitaria sotto i nostri occhi»
«Ribadisco il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario, insieme al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla fornitura di aiuti di livello corrispondente alle drammatiche necessità della popolazione di Gaza, dove si sta consumando una catastrofe umanitaria sotto i nostri occhi». Lo afferma il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in un post sulla piattaforma X, in cui si è detto «sorpreso da un’escalation di bombardamenti senza precedenti».
Israele richiama diplomatici dalla Turchia
«Alla luce delle dure dichiarazioni della Turchia, ho ordinato il rientro dei rappresentanti diplomatici dalla Turchia per condurre una rivalutazione delle relazioni Israele-Turchia». Lo riferisce il ministro degli Esteri di Israele, Eli Cohen, in un post sulla piattaforma X, precedentemente nota come Twitter. L’annuncio giunge dopo che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, intervenendo a Istanbul una manifestazione a favore dei palestinesi, il ‘Grande raduno per la Palestina’, ha detto che «Israele sta commettendo apertamente crimini di guerra da 22 giorni» e ha annunciato che la Turchia si sta preparando a dichiarare Israele «criminale di guerra».