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Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il leader di Unità Nazionale Benny Gantz stanno finalizzando un accordo per la formazione di "un governo di emergenza nazionale" di fronte alla situazione di guerra con Hamas. I due, riferiscono i media, si sono incontrati stamattina nel quartier generale dell'esercito a Tel Aviv, per discutere come potrebbe funzionare il governo. Ex capo di Stato maggiore ed ex ministro della Difesa, Gantz chiede la creazione di un gabinetto di guerra ristretto composto da un piccolo gruppo di ministri con il potere di adottare decisioni sulla conduzione del conflitto. Netanyahu vuole però poter essere sicuro di poter dire l'ultima parola su ogni decisione. Al momento non vi è stato nessun annuncio formale su un possibile accordo. A quanto scrivono i media, l'accordo è anche ritardato dalla forte opposizione all'intesa di Sara, la moglie di Netanyahu. Inoltre il ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir si oppone al gabinetto ristretto e avrebbe criticato l'operato di Gantz come capo di stato maggiore, anche se ha smentito pubblicamente di non voler l'entrata di Gantz al governo. Leader del partito di ultra destra Otzma Yehudit, Ben Gvir non ha alcuna esperienza militare dato che è stato esentato dal servizio di leva perché giudicato troppo estremista.
Tajani: “Manca all’appello un terzo italiano”
“Purtroppo abbiamo appena appreso, su segnalazione dei genitori, che manca all'appello un terzo cittadino italo-israeliano, Nir Forti. Ho appena parlato con la famiglia cui ho garantito massima assistenza". Lo scrive sui social il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Tensione al confine con il Libano: 3 civili feriti
Si conterebbero almeno tre feriti nel sud del Libano a seguito delle operazioni israeliane scattate dopo che stamani le Idf hanno fatto sapere di aver rilevato il lancio dal Libano di un missile anticarro contro una postazione militare vicina al confine con il Paese dei Cedri, un attacco rivendicato da Hezbollah. E' l'agenzia libanese Nna a riferire del ferimento di tre persone, tutti civili, nel villaggio di Marwahin, e di una decina di case danneggiate. Secondo le notizie dell'agenzia, è stato anche colpito un serbatoio per la fornitura di acqua nell'area e si sono registrati incendi nei pressi di Dhayra e Marwahin.
Gaza al buio: spenta l’unica centrale elettrica
Avrebbe smesso di funzionare l'unica centrale elettrica della Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che fa riferimento a notizie diffuse dall'Autorità per l'energia di Gaza secondo cui lo stop è dovuto alla mancanza di carburante. In precedenza le autorità avevano affermato che la centrale aveva a disposizione 300.000 litri di gasolio, sufficienti per farla funzionare per 10-12 ore. Dopo l'attacco lanciato sabato in Israele da Hamas (che controlla la Striscia), il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aveva annunciato lunedì "un assedio totale" all'enclave palestinese, interrompendo la fornitura di gas, acqua e carburante.
“Bimbi decapitati nel Kibbutz”: Hamas smentisce
Hamas smentisce la notizia di bambini uccisi, anche decapitati, durante l'assalto a Israele. "Affermiamo categoricamente la falsità delle accuse promosse da alcuni media occidentali, che in modo non professionale adottano la narrativa sionista piena di bugie e calunnie verso il popolo palestinese e la sua resistenza, fra cui l'affermazione che siano stati uccisi bambini, alcuni decapitati, che vengano presi di mira i civili", afferma un comunicato delle Brigate al Qassam, il braccio armato di Hamas. Il riferimento è alla notizia diffusa ieri dall'emittente israeliana I24 news secondo la quale fra i civili massacrati nel kibbutz di Kfar Aza vi sarebbero una quarantina di neonati e bambini piccoli, alcuni dei quali sarebbero stati decapitati. La notizia non è stata ancora confermata dall'esercito israeliano. "Abbiamo visto le notizie, ma non abbiamo dettagli o conferme in proposito", ha detto un portavoce dell'esercito israeliano contattato dall'agenzia stampa turca Anadolu.
Razzi su Askelon, colpito un ospedale
Un ospedale di Ashkelon, nel sud di Israele, è stato colpito da un razzo sparato da Gaza, enclave palestinese controllata dal movimento islamista palestinese Hamas, secondo un comunicato dell'ospedale. "Un razzo ha colpito direttamente il Centro di sviluppo infantile", un edificio appartenente all'ospedale Barzilai, si legge nel comunicato. Una portavoce ha dichiarato che "il centro è stato danneggiato ma non ci sono stati feriti".