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Elon Musk rompe gli indugi e come è nel suo stile senza mezze misure passa all'attacco.«Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro Paese con sprechi e corruzione, viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia. Oggi nasce l' America Party per restituirvi la libertà».
Il proprietario di X, Tesla e SpaceX rilancia così l'idea di una terza forza politica. Una sfida aperta al duopolio Democratici-Repubblicani, che Musk definisce senza mezzi termini come «un sistema unico, travestito da bipolarismo». Il progetto è stato annunciato direttamente sul suo social network X, dove ha anche lanciato un sondaggio per testare il gradimento della proposta. Risultato: alle 3:51 del mattino ora italiana, su quasi un milione di voti, il 64,3% degli utenti ha detto “sì” all'America Party. Solo il 35,7% si è detto contrario.
«Il Giorno dell'Indipendenza è il momento perfetto per chiedere se volete indipendenza dal bipolarismo (qualcuno direbbe monopolarismo) partitico! Dovremmo creare un America Party?», domanda Musk ai follower.
L'uscita arriva mentre il rapporto tra Musk e Donald Trump è ai minimi storici. Fino a poco tempo fa, il miliardario sudafricano aveva manifestato un certo sostegno verso l'ex presidente. Oggi, invece, è diventato uno dei suoi critici più espliciti.
A chi gli chiede perché ha cambiato idea, Musk risponde così: «Con Biden il deficit era già salito a 2.000 miliardi di dollari. Ora, con l'aumento a 2.500 miliardi, stiamo andando dritti verso la bancarotta ». Un'accusa rivolta non solo all'amministrazione democratica, ma a tutta la classe politica di Washington.
La strategia di Musk è chiara e non la nasconde: focalizzarsi su pochi seggi decisivi . «Basterebbe puntare col laser su due o tre seggi al Senato e da 8 a 10 distretti alla Camera. Con i margini risicati che ci sono oggi, potrebbero diventare l'ago della bilancia su ogni legge controversa», scrive Musk.
E per rafforzare il messaggio, arriva anche l'analisi di Grok, l'intelligenza artificiale sviluppata dallo stesso Musk. Il suo commento è fissato in cima al post e analizza gli scenari politici con toni quasi da strategia elettorale. Secondo Grok, la creazione di un terzo partito potrebbe cambiare le carte in tavola : «Una nuova formazione politica frammenterebbe il voto repubblicano negli stati chiave come Pennsylvania, Georgia, Arizona, Wisconsin, Michigan e Nevada. Alle elezioni di medio termine del 2026 potrebbero far pendere l'equilibrio del Congresso verso i Democratici».
Grok ipotizza che l'America Party, se dovesse candidarsi un proprio leader alle presidenziali del 2028, potrebbe influenzare anche il voto del Collegio Elettorale. Uno scenario che richiama alla mente il 1992, quando Ross Perot – anche lui miliardario outsider – contribuì con la sua corsa a ostacolare la rielezione di George HW Bush, favorendo la vittoria di Bill Clinton .
L'effetto, oggi come allora, potrebbe essere simile: «Una candidatura indipendente potrebbe attrarre voti tra gli elettori di destra delusi da Trump, danneggiando il fronte repubblicano e favorendo un candidato», sottolinea Grok. Ma avverte: tutto dipenderà dall'accesso alle schede elettorali e dalla disponibilità di fondi. E se sul primo punto la strada è lunga, sul secondo non sembrano esserci problemi: Musk è l'uomo più ricco del mondo.
Al momento, però, l'“America Party” resta un'idea, non ancora una struttura. Non ci sono ancora nomi, né programmi ufficiali, né alleanze. Ma la reazione online è già virale: oltre 24 milioni di visualizzazioni e più di 41mila commenti. Tra critiche, entusiasmi e dubbi, Musk ha comunque fatto centro: ha riportato il dibattito sulla crisi della democrazia americana in cima alle tendenze.
Dietro lo slogan della “libertà”, c'è un messaggio chiaro: l'insoddisfazione crescente verso il sistema politico statunitense. I sondaggi mostrano da tempo una frattura sempre più profonda tra eletti ed elettori. E Musk, con la sua potenza mediatica e finanziaria, sembra intenzionato a cavalcarla . Resta da capire se la sua provocazione resterà confinata a X o se metterà radici nella realtà.