Si intensifica la battaglia per la conquista del Donbass nel 55esimo giorno di guerra tra Ucraina e Russia. All’acciaieria Azovstal di Mariupol si gioca l’assalto finale russo alla città martoriata da settimane. Ci è asserragliato il battaglione Azov, ma non solo. Secondo il consiglio comunale almeno 1000 civili hanno trovato rifugio nei sotterranei, e il battaglione ha diffuso un video su Telegram che sembra mostrare donne e bambini che si rifugiano nei seminterrati. Il comandante del reggimento, il tenente colonnello Denys Prokopenko, ha affermato che le forze russe hanno sganciato sul complesso bombe anti-bunker, e la settimana scorsa il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, aveva messo in guardia sul fatto che i russi fossero pronti a bombardare la Azovstal con le Fab-3000, bombe ad alto potenziale esplosivo usate dai sovietici durante la guerra afgana negli anni ’80, con un raggio di distruzione di 46 metri e di dispersione dei frammenti di 260 metri. Fondata dall’Urss negli anni ’30 e ricostruita dopo l’occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale, Azovstal è uno dei più grandi stabilimenti metallurgici d’Europa e fa capo a Metinvest, un gruppo controllato dal miliardario Rinat Akhmetov, l’uomo più ricco dell’Ucraina. In tempo di pace, ricorda Abc, ha prodotto 4 milioni di tonnellate di acciaio grezzo all’anno, 3,5 milioni di tonnellate di metallo caldo e 1,2 milioni di tonnellate di acciaio laminato finito.Nella parte orientale della città devastata da settimane di bombardamenti, l’impianto si trova in un’area industriale che si affaccia sul Mar d’Azov e si estende per oltre 11 chilometri quadrati, contenente una miriade di edifici, altiforni e binari, con una vasto rete di gallerie sotterranee.

La Cina: "Rafforzeremo il legale con la Russia"

La Cina prevede di rafforzare la partnership strategica e la cooperazione con la Russia, indipendentemente dai cambiamenti sulla scena internazionale. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri cinese, Le Yucheng, in un incontro con l’ambasciatore russo in Cina, Andrey Denisov. «Non importa come cambierà la situazione internazionale, la Cina rimarrà impegnata nella politica adottata in precedenza, che mira a collaborare con la Russia per rafforzare la cooperazione strategica, attuare una collaborazione reciprocamente vantaggiosa, promuovere congiuntamente interessi comuni e facilitare la costruzione di un nuovo modello delle relazioni internazionali e di una comunità di destino comune», ha detto Le Yucheng, secondo una dichiarazione rilasciata martedì dal ministero degli Esteri cinese e ripresa da Tass.

Mariupol, ultimatum di Mosca: «Lasciate l'acciaieria disarmati»

L’ ultimatum russo, che scadeva all’alba di ieri, è stato respinto. Gli ultimi difensori di Mariupol - non più di 1.500 secondo i russi, il doppio secondo fonti ucraine - rimangono asserragliati nell’acciaieria Azovstal, ultimo bastione di resistenza nella strategica città portuale, ridotta in macerie da settimane d’assedio. Il ministero della Difesa russo ha chiesto nuovamente ai nazionalisti ucraini di arrendersi, in modo da «avere salva la vita». «A tutti coloro che depongono le armi sarà garantitala vita», ha affermato il ministero della Difesa invitando le truppe ucraine a ritirarsi dall’ acciaieria tra le 14 e le 16 ora di Mosca, tra le 13 e le 15 in Italia, «senza eccezioni, senza armi e senza munizioni». Mosca ha anche annunciato che eliminerà i superstiti, un contingente composto dai sopravvissuti della trentaseiesima brigata di fanteria marina, militi della guardia nazionale, volontari stranieri, residui di brigate motorizzate e combattenti del reggimento Azov, il famigerato battaglione nazionalista che il Cremlino evoca spesso quando si appella all’obiettivo di «denazificare» l’Ucraina. È difficile comprendere però quali siano i piani di Mosca per prendere possesso di uno dei più grandi stabilimenti metallurgici d’Europa, un’area affacciata sul mare che copre oltre 11 chilometri quadrati, disseminata di edifici, altoforni, binari e, soprattutto, dotata di una fitta rete di cunicoli sotterranei costruita in epoca sovietica per resistere a un attacco nucleare.

Lavrov: «Escluso l'uso di armi nucleari»

La Russia in questa fase dell’«operazione speciale» in Ucraina sta valutando solo la possibilità di utilizzare armi convenzionali. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in una intervista a India Today. Utilizzeremo «Solo armi convenzionali», ha detto Lavrov quando gli è stato chiesto se la Federazione Russa avrebbe userà armi nucleari in Ucraina.

Biden e i leader Ue: «Inaspriremo le sanzioni»

«Inaspriremo ulteriormente le nostre sanzioni contro la Russia e intensificheremo l’assistenza finanziaria e di sicurezza all’ Ucraina. Grazie al presidente Usa, Joe Biden, per aver convocato questa importante call». Lo annuncia via Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «I leader mondiali sono fermamente uniti a sostegno dell’Ucraina», ha aggiunto.