È cominciato con un bombardamento notturno a Kiev la 26esima giornata di guerra in Ucraina, giornata in cui scadeva all’alba, alle 5 del mattino, l’ultimatum russo per la resa di Mariupol, città assediata da settimane e ora allo stremo perché mancano acqua, elettricità e c’è poco cibo. La Russia aveva assicurato un passaggio sicuro per tutti coloro che avessero deposto le armi, ma Kiev ha respinto la proposta di resa della città, che costituisce un asset strategico in quanto consentirebbe a Mosca di completare il ponte terrestre dai territori russi alla Crimea. «Non può esserci alcuna possibilità di resa o deposizione delle armi. Lo abbiamo giù comunicato alla controparte russa», ha dichiarato la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk. Il ministero della Difesa russo aveva concesso all’Ucraina sino alle prime ore di oggi, 21 marzo per fornire una risposta sulla resa di Mariupol, città sud orientale del Paese stretta da settimane nell’assedio delle Forze armate russe, e apparentemente prossima alla caduta. A Kiev le bombe sono cadute in un centro commerciale, nel quartiere Podilskyi: il numero delle vittime è ancora incerto, ma almeno 6 persone sono morte. Kiev rimane l’obiettivo principale delle truppe russe, bloccate a 25km a nord della città (secondo l’ultimo aggiornamento dell’intelligence britannica): la città è protetta ancora dalla «strenua resistenza» della difesa ucraina, ma è probabile che i russi proveranno ad «accerchiare la città nelle prossime settimane». Per oggi sono stati concordati otto corridoi umanitari affinché le persone lascino le città ucraine, ma non dalla città assediata di Mariupol dove 300mila ucraini rischiano di morire di fame e freddo. Da notare che per la prima volta da quando è cominciata l’invasione russa vi è stata una rotazione del personale nell’ex centrale nucleare di Chernobyl: «L’Ucraina ha informato l’Aiea che circa la metà del personale è potuta rientrare a casa dopo aver lavorato per quasi 4 settimane nel sito controllato dai russi», ha reso noto l’agenzia delle Nazioni Unite aggiungendo che gli ucraini hanno anche «confermato che questi tecnici sono stati sostituiti da altri colleghi ucraini». Una buona notizia perché in queste giornate si è sempre temuto che la tensione unita alla stanchezza del personale potessero giocare brutti scherzi e magari innescare un incidente non voluto. C’è stata una perdita di ammoniaca in un impianto chimico nella città ucraina nord-orientale di Sumy, anche quella assediata dalle truppe russe, ma per fortuna è stata messa sotto controllo.

Zelensky: «Accordi con la Russia saranno sottoposti a referendum»

Qualsiasi «compromesso» con la Russia sarà sottoposto referendum. Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky in un’intervista a Public, citata da Ukrainska Pravda. «La gente dovrà dire e rispondere a determinati formati di compromesso», ha spiegato.

Mosca convoca ambasciatore Usa: «Rapporti sull'orlo della rottura»

Il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore americano John Sullivan per una protesta in ordine alle dichiarazioni del presidente Joe Biden sul capo del Cremlino, Vladimir Putin, dichiarazioni che - si legge nella nota diffusa a Mosca - sono «inaccettabili e non degne di uno statista di così alto rango» e che hanno «messo le relazioni Usa-Russia sull’orlo della rottura». La scorsa settimana Biden aveva definito Putin «un criminale di guerra».

Borrell: «A Mariupol crimini di guerra»

«La Russia sta commentando molti crimini di guerra, è questo il termine. Bisogna dirlo. Ciò che succede a Mariupol è un enorme crimine di guerra, distruggendo qualsiasi cosa, bombardando e uccidendo chiunque. In un modo indiscriminato. È qualcosa di orribile che dobbiamo condannare nei termini più forti. È un enorme crimine di guerra», ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.

Onu: uccisi 925 civili

Sono 925 i civili morti in Ucraina dall’inizio del conflitto mentre 1.496 sono rimasti feriti. Lo riporta l’Unhcr. Un numero probabilmente sottostimato visto che solo a Mariupol secondo le autorità locali sarebbero decedute almeno 2.400 persone.

Cresce il numero dei profughi

Sono più di 2,1 milioni le persone che, fuggite dalla guerra in Ucraina, hanno attraversato il confine con la Polonia dall'inizio del conflitto. Lo comunica su Twitter la polizia di frontiera polacca, che parla di 2.114.000 profughi dal 24 febbraio scorso, 33.800 dei quali arrivati ieri. Oggi sono già 5.700 le perso. La Cina promette altri aiuti umanitari all'Ucraina. Il ministero degli Esteri di Pechino ha annunciato ulteriori aiuti per 10 milioni di yuan, come riporta il Global Times. Il 9 marzo Pechino aveva annunciato l'invio di aiuti umanitari tramite la Croce Rossa cinese per 5 milioni di yuan.

Chieste nuove sanzioni alla Russia

L'Ue dovrebbe adottare "nuove sanzioni" contro la Russia per la guerra di aggressione all'Ucraina. «E inevitabile parlare di energia» e «in particolare possiamo parlare del petrolio» importato nell'Ue dalla Russia, fonte di ricavi per il Cremlino e «facilmente rimpiazzabile». Lo sottolinea il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri.