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Anche Narendra Modi si candida come mediatore per una soluzione della guerra in Ucraina. L'India, ha dichiarato a Mosca, dove è arrivato ieri per colloqui con Vladimir Putin, è favorevole a risolvere il conflitto in Ucraina in modo pacifico ed è disponibile a contribuire a tale processo.
"Siamo pronti a contribuire", ha aggiunto, rendendo noto di aver concordato, con il suo interlocutore Putin, in coincidenza con il lancio di un missile russo contro il più grande ospedale pediatrico in Ucraina, come la "pace debba essere ripristinata il prima possibile". "Razzi, bombe o fucili non possono aiutare a risolvere le questioni aperte o a ripristinare la pace. Siamo fiduciosi che solo un percorso di dialogo pacifico possa aiutare. Ci deve essere dialogo. Il futuro brillante delle prossime generazioni ha bisogno di pace", ha sottolineato Modi, arrivato a Mosca pochi giorni dopo il Premier ungherese Viktor Orban, per una missione di pace non sostenuta dall'Unione europea di cui è il presidente di turno.
Modi, che importa dalla Russia il petrolio che serve a Mosca per finanziare la guerra, ha mantenuto sull'Ucraina una posizione neutrale. Ma la sua visita è stata duramente criticata dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che l’ha definita un "duro colpo" per gli sforzi di pace. "E' un'enorme delusione e un colpo devastante per gli sforzi di pace vedere il leader della più grande democrazia del mondo abbracciare il criminale più sanguinario del mondo a Mosca in un giorno come quello" di ieri, ha scritto Zelensky su X.
Come riferisce Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, Modi "non pretende di mediare gli sforzi" per risolvere la crisi in Ucraina. "Tutti discutono la pace. Tutti sono sostenitori della pace. E anche noi siamo sostenitori di una pace con sicurezza garantita per noi. E quindi tutti si scambiano opinioni", ha osservato il portavoce. Secondo Peskov, Modi ha affermato che da questo scambio di opinioni sull'Ucraina "sono nate nuove idee".