Dopo essersi ritirata da Severodonetsk, la resistenza ucraina sta ora cercando di trattenere l’offensiva russa all’altezza della confinante città di Lysychansk: come ha spiegato il governatore dell’oblast di Lugansk Sergiy Gaidai, la morfologia della città rende difficile la sua conquista e l’obiettivo ucraino è di «trattenere il nemico il più a lungo possibile». Dopo il bombardamento che ha provocato oltre 20 morti in un centro commerciale a Kremenchuk (e i dispersi sono 21), e inseguito alla condanna internazionale dell’accaduto, Mosca ha replicato che l’obiettivo era militare: è stato colpito un deposito di armi e munizioni, ha spiegato il ministero della Difesa russo, e solo successivamente le fiamme sono passate al vicino centro commerciale che peraltro, sostiene la Russia, era «in disuso». Negli ultimi giorni, si sono intensificati gli attacchi missilistici russi contro le infrastrutture militari e gli obiettivi civili: secondo l’analisi dell’americano Institute for the study of war, «poiché le forze russe continuano a consumare le scorte di armi ad alta precisione, è probabile che gli attacchi e i loro ingenti danni collaterali ai civili aumentino». L’intelligence della Difesa britannica sostiene che i missili vengono «lanciati sia dallo spazio aereo bielorusso che daquello russo». Questi missili, spiega ancora l’analisi britannica, «sono state progettate per colpire obiettivi di importanza strategica, ma la Russia continua a utilizzarle per ottenere vantaggi tattici». Secondo le valutazioni occidentali, i russi si stanno sempre più affidando agli ufficiali in pensione e ai reparti di riserva. I progressi riguardano il quadrante a sud-ovest di Lysychansk, vicino all’autostrada T1302Bakhmut-Lysychansk, che non è però completamente interrotta.
L'arcivescovo di Kiev: "A Kremenchuk il più grande attacco terroristico in Europa degli ultimi decenni"
«Ci ha sconvolto un evento di proporzioni senza precedenti: nella nostra regione di Poltava, nella città di Kremenchuk, un attacco missilistico ha distrutto un centro commerciale con circa 1.000 persone all’interno. A questa mattina risale la notizia che almeno 18 persone sono state uccise, circa 40 sono disperse e altre 60 sono rimaste ferite. Questo è il più grande attacco terroristico in Europa degli ultimi decenni». Lo sottolinea l’arcivescovo di Kiev nel 125esimo giorno di guerra in Ucraina. «I nostri cuori - dice Shevchuk- si stringono anche per la nostra città di Lysychansk. Sappiamo che la regione di Luhansk è una zona di steppa, piuttosto secca, e ora in Ucraina fa abbastanza caldo. In questa città le persone erano in fila per prendere l’acqua, e a questa fila di persone in attesa hanno sparato i russi. Allo stesso modo, ieri sono stati inflitti attacchi missilistici su Kharkiv, delle persone sono state uccise, molti sono rimasti feriti. Questa mattina ha subito l’attacco missilistico anche la città di Mykolaiv. Sono incorso pesanti combattimenti lungo l’intera linea del fronte. Mal’ Ucraina resiste. L’ Ucraina lotta». «Quando si parla con i nostri militari, con i nostri soldati, ragazze e ragazzi, quando gli si chiede chi erano prima della guerra, molti di loro rispondono di essere stati insegnanti, ricercatori, medici, artisti, praticavano sport, lavoravano in vari ambiti intellettuali. Ma quando è scoppiata la guerra,- osserva nel videomessaggio quotidiano- non hanno considerato la loro posizione nella società un privilegio inviolabile. Molti sono persino tornati in Ucraina dall’estero per difendere la madrepatria dal nemico. Hanno obbedito al richiamo della loro coscienza, rimanendo obbedienti fino alla morte».
Missili su Dnipro
Sei missili sono stati lanciati dalle forze russe su Dnipro: tre di questi missili sono stati abbattuti dal sistema di difesa antiaeree. È stata distrutta l’infrastruttura ferroviaria, uno stabilimento industriale, e una stazione di servizio è in fiamme. Sui luoghi di attacchi lavorano i soccorritori. È quanto riferisce su Telegram Valentyn Resnichenko, il capo dell’amministrazione di Dnipro.