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Iranian Supreme Leader Ayatollah Ali Khamenei leaves after casting his vote during the presidential election in Tehran, Iran, Friday, June 28, 2024. Iranians voted Friday in a snap election to replace the late hard-line President Ebrahim Raisi, with the race's sole reformist candidate vowing to seek "friendly relations" with the West in an effort to boost his campaign. (AP Photo/Vahid Salemi) Associated Press/LaPresse
La tensione in Medioriente e in tutto il mondo è altissima in attesa della risposta dell’Iran e degli alleati della milizia sciita libanese all’uccisione del capo politico di Hamas Haniyeh, avvenuta a Teheran il 31 luglio scorso e a quella di uno dei più alti comandanti di Hezbollah, in un attacco aereo israeliano a Beirut la scorsa settimana. L'Iran ha spostato negli ultimi giorni lanciamissili e condotto esercitazioni militari, in preparazione dell'attacco contro Israele.
Il pensiero va agli anni 80, quando scoppiò la guerra tra Iraq e Iran, appoggiati rispettivamente da Russia e Stati Uniti. La suggestione è forte e anche oggi le due super potenze si trovano di nuovo su fronti opposti. Secondo quanto riporta il New York Times la Russia ha iniziato a consegnare all’Iran equipaggiamenti radar e di difesa aerea avanzati, dopo che Teheran ne ha fatto richiesta al Cremlino. Il quotidiano statunitense cita come fonti un membro del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e un altro funzionario. I due hanno confermato al giornale che non solo la richiesta era stata fatta, ma che le consegne erano iniziate.
Anche se fonti iraniane fanno trapelare la notizia che il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto alla guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, di dare una risposta moderata alla presunta uccisione del leader di Hamas da parte di Israele, sconsigliando di attaccare i civili israeliani. Lo hanno affermato due importanti fonti iraniane. Il messaggio, secondo le fonti, è stato consegnato lunedì da Sergei Shoigu, durante degli incontri con alti funzionari iraniani, mentre la Repubblica islamica valuta la sua risposta all’assassinio di Ismail Haniyeh.
Stesso scenario anche sul fronte opposto. I funzionari della coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti, che si starebbe preparando ad assistere Israele nel respingere il previsto attacco iraniano, hanno preventivamente avvertito lo Stato ebraico di non esagerare in una sua eventuale controffensiva, come riporta l'emittente pubblica Kan. “Non spingete troppo”, sarebbe il messaggio inviato a Gerusalemme, “pensate attentamente prima di attaccare a vostra volta. L'obiettivo alla fine dei conti non è quello di arrivare a una guerra totale”. Sempre secondo l’emittente Kan i diplomatici occidentali credono che per affrontare l'attacco iraniano venga rimessa in campo la stessa coalizione, formata da Israele, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Qatar, Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, che ad aprile aveva sventato un massiccio attacco di droni e missili dall'Iran.
Intanto il conflitto si inasprisce a nord e a sud di Israele. A nord del Paese le sirene sono suonate per annunciare l’arrivo di droni ostili, un attacco che ha causato più di cinque feriti e che è stato rivendicato da Hezbollah. Le autorità israeliane affermano che almeno sei persone sono state ricoverate in ospedale in seguito all’attacco dei droni di Hezbollah nel nord di Israele, tra cui quattro che hanno riportato ferite da schegge e due che hanno sofferto di gravi attacchi di ansia.A sud, invece, un raid Israeliano in Cisgiordania ha provocato otto vittime. Secondo il Times of Israel diverse autorità locali nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano, tra cui la città di Nahariya, hanno chiesto ai cittadini di rimanere nelle vicinanze dei rifugi antiaerei. Nessuna direttiva del genere è stata emessa dall’Idf. Nahariya si trova a circa 10 chilometri dal confine con il Libano.
A Beirut aerei da combattimento israeliani hanno sorvolato a bassa quota la capitale libanese rompendo la barriera del suono. Lo riporta il giornale L’Orient le Jour spiegando che il passaggio dei velivolo ha provocato due forti detonazioni. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, sull’episodio ha dichiarato: «Il nemico rompe la barriera del suono sui sobborghi meridionali per spaventare le persone. Ha una mente piccola. Nasrallah ha poi ricordato il comandante militare Fuad Shukr ucciso in un raid israeliano. «Aveva una mente strategica e una grande capacità di pianificazione la sua perdita è molto grande ma non ci scuote affatto e non ci fa esitare o fermarci». Nasrallah ha aggiunto: «Hezbollah risponderà, l’Iran risponderà, lo Yemen risponderà e il nemico attende, osserva e valuta ogni reazione. La cosa principale è che ci siano determinazione, decisione e capacità. L’attesa israeliana fa parte della punizione, della risposta e della battaglia che è anche psicologica. Stiamo agendo con coraggio e prudenza», ha concluso.
Il governo italiano, come ha riferito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo in audizione presso le Commissioni Esteri di Camera e Senato,« si sta adoperando a tutti i livelli per scongiurare la possibilità di un conflitto su larga scala in Medioriente. Siamo impegnati - ora più che mai - in ogni attività politica e diplomatica per fermare la spirale della violenza. Stelle polari del nostro impegno continuano ad essere il dialogo e la de-escalation». Il ministro Tajani ha aggiunto: «A Israele continuiamo a riconoscere che il diritto all’autodifesa è indiscutibile ma facciamo loro presente che non devono cadere nella trappola di reazioni sproporzionate alle provocazioni di Hamas e Hezbollah».