PHOTO
Andrea Mascherin interviene in apertura della manifestazione di Roma.Almeno dal palco, il presidente del Cnf non pronuncia il nome di Marco Travaglio. Però rovescia in un attimo quell’immagine odiosa degli avvocati come “superlobby in difesa dei ricchi”. «Se continuiamo a mettere in scena talk show in cui non si sente altro che il tintinnar di manette, favoriamo lo sgretolarsi delle garanzie: ma mentre i più forti sapranno difendersi, a rimetterci saranno i più deboli». L’idea delle vittime inermi travolte dal giustizialismo si materializza, nell’intervento di Mascherin al Teatro Manzoni, nei «bambini costretti a vivere nel freddo delle celle di un carcere con le loro madri».Sono i sacrifici umani di una «deriva culturale» che «sta a monte rispetto a una riforma come quella della prescrizione, che è un errore assoluto». Ci troviamo, secondo il presidente del Consiglio nazionale forense, in una di quelle circostanze in cui «il mare delle democrazie vede scatenarsi la tempesta: ecco, è in questa tempesta che noi salviamo i naufraghi, ossia i cittadini. Siamo le navinon governative che scendono i mare. E se c’è una flotta dell’avvocatura, c’è bisogno anche di una nave ammiraglia: deve essere quella dei penalisti».È il riconoscimento di una emergenza eccezionale. Che anche per Mascherin, come per il presidente dell’Ucpi Caiazza, arriva dalle proposte dell’Anm prima ancora che dallo stop alla prescrizione.Non a caso il presidente del Cnf prosegue la sua giornata con una tavola rotonda all’assemblea nazionale di Area, il gruppo associativo che riunisce tutte le correnti progressiste dei magistrati. Al termine dell’incontro, in un tweet, il vertice dell’avvocatura istituzionale spiegherà di aver manifestato «la necessità che la magistratura italiana non sia mediaticamente rappresentata dal Davigo- pensiero». E quello del dialogo con la parte moderata dell’associazionismo togato è una priorità, per Mascherin.Che lunedì prossimo parteciperà all’evento di un’altra corrente: il convegno “Associazionismo ed autogoverno della magistratura - Interlocuzione con l’avvocatura”, organizzato da Magistratura Indipendente a Lecce, presso l’aula magna della Corte d’Appello. Vi interverranno i consiglieri che al Csm rappresentano appunto “Mi”: Paola Braggion, Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre e Loredana Miccichè. Saranno loro a illustrare le proposte che il gruppo delle toghe moderate intende proporre al plenum nei prossimi mesi, alcune delle quali rimandano all’interlocuzione con la professione forense, come i carichi esigibili e l’organizzazione negli uffici giudiziari. Punti di partenza del dialogo che andrà trovato al tavolo per la riforma del processo.