Sono oltre 200 i civili ancora intrappolati nell'acciaieria
Azovstal, a
Mariupol. A dichiararlo è stato il sindaco della città,
Vadym Boychenko. Un certo numero di civili è stato evacuato dall’impianto domenica.
Onu e Croce Rossa sperano di riuscire a fare uscire altre persone oggi. Secondo il sindaco della città sono oltre 100mila i civili ancora presenti a
Mariupol, sotto assedio delle forze russe da settimane. Come riferito dal consiglio municipale della città oggi verrà aperto un nuovo corridoio umanitario. E' attesa per questa mattina la ripresa delle operazioni di evacuazione dei civili da
Mariupol.
Ucraina, gli aggiornamenti sulla guerra
Nella giornata di ieri, 2 maggio, oltre 59mila persone e quasi 15mila veicoli hanno attraversato i confini occidentali
dell'Ucraina con l'Unione Europea e la
Moldova. Lo riportano diversi media ucraini tra cui
Mbc Ukraine. Più di 29mila persone, in totale, hanno lasciato l'Ucraina la scorsa notte. 18mila di loro hanno attraversato il confine con la
Polonia, il resto è andato in
Slovacchia, Ungheria, Romania e
Moldova. Nel frattempo, 30mila persone sono arrivate in
Ucraina, più di 27mila delle quali ucraine. Sono stati registrati quasi 270 camion con aiuti umanitari.
Acciaieria ancora attaccata dalle forze russe
Ieri sera intanto lo stabilimento
Azovstal è stato nuovamente attaccato dalle forze russe ed è scoppiato un incendio in seguito al bombardamento. A riferirlo "
Ukrainska Pravda" sottolineando che i membri del battaglione
Azov sarebbero ancora vivi ma vengono bombardati sia dall'artiglieria che dagli aerei. Nuove esplosioni sono state registrate nella notte nella città russa di
Belgorod, al confine con
l'Ucraina. Lo hanno riferito le agenzie di stampa di
Mosca, secondo cui sarebbero state avvertite esplosioni di "media potenza", ma al momento non si parla di danni o vittime.
Mariupol, il sindaco: «Scomparsi 11 bus con civili»
«Solo tre dei 14 autobus di evacuazione che trasportano rifugiati da
Mariupol, nella regione di
Donetsk, hanno raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino», mentre gli altri 11 bus «risultano dispersi». Lo ha detto il sindaco di Mariupol
Vadym Boichenko, citato dai media ucraini.
Guerra in Ucraina, secondo Kiev l'Ungheria sapeva dell'invasione
L'Ungheria sarebbe stata informata in anticipo dalla
Russia della sua volontà di invadere
l'Ucraina. E' quanto scrive il giornale
Kyiv Independent, citando il capo del Consiglio di sicurezza ucraino
Oleksiy Danilov. Il giornale ucraino ricorda come il primo febbraio
Viktor Orban sia andato a
Mosca per incontrare
Vladimir Putin. Proprio ieri
l'Ungheria ha ribadito la sua contrarietà a imporre un embargo a livello europeo sull'importazione di gas e petrolio russo. «Non dovremmo imporre sanzioni che danneggerebbero prima noi stessi e non quelli che vorremmo sanzionare», ha detto il capo dell'ufficio del primo ministro ungherese,
Gergely Guiyash, al portale di notizie
Origo.hu.
Colloquio Putin-Macron. Il presidente russo: "Basta armi a Kiev"
I Paesi dell’Ue «ignorano i crimini di guerra» commessi dalle forze ucraine ed i «massicci bombardamenti» di città e villaggi del Donbass a causa dei quali molti civili «muoiono». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso del lungo colloquio telefonico avuto con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, secondo quanto riporta il Cremlino. Nel corso della telefonata due ore, Vladimir Putin ed Emmanuel Macron hanno anche discusso del tema della sicurezza alimentare globale, per il quale il presidente francese «ha espresso preoccupazione». Lo fa sapere il Cremlino, secondo cui il presidente russo «ha sottolineato che la situazione è complicata principalmente a causa delle sanzioni dei paesi occidentali». L’Occidente« deve smetterla» di inviare armi a Kiev, ha detto il presidente russo. Che poi «ha sottolineato che, nonostante l’incoerenza e l’impreparazione di Kiev per un lavoro serio, la Russia è ancora aperta al dialogo». Secondo quanto si legge nel comunicato diffuso dall’Eliseo dopo la telefonata, la prima con Putin dopo la rielezione di Macron, il presidente francese si è detto disponibile «a lavorare alle condizioni di una soluzione negoziata per permettere la pace e il pieno rispetto della sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina». Macron ha «inoltre rinnovato l’esigenza di un cessate il fuoco». Il presidente francese ha anche «espresso la sua profonda preoccupazione per Mariupol e la situazione nel Donbass e ha fatto appello alla Russia per permettere la prosecuzione delle evacuazioni dalla fabbrica Azovstal... lasciando agli evacuati la scelta della loro destinazione».