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Saranno Emmanuel Macron e Marine Le Pen a contendersi la poltrona di presidente della Francia. È l’esito unanime di tutti gli exit poll appena usciti dopo che alle 20 sono state chiuse le urne per il primo turno delle presidenziali in tutto il Paese. Il presidente uscente e la leader del Rassemblement National ottengono rispettivamente il 28,50 per e il 23,60 per cento al primo turno delle presidenziali francesi. Terzo Melenchon tra il 19,8% e il 20,8%. Eric Zemmour tra il 6,5 e il 7,1%, Yannick Jadot tra il 4,4% e il 5% e la candidata Valerie Pecresse tra il 4,3% e il 5%. Secondo proiezioni e dati concordanti degli istituti di sondaggi, oggi più di un francese su quattro non è andato alle urne, facendo così registrare un tasso di astensionismo del 26,2%, ad un livello inedito negli ultimi 20 anni ma senza battere il triste record del 2002, quando fu del 28,40%. I risultati sono stati accolti con una vera e propria esplosione di gioia al Parco delle Esposizioni di Parigi, quartier generale del presidente uscente. La candidata alla presidenza della repubblica francese del partito socialista e sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha lanciato un appello a votare per il presidente uscente al secondo turno del 24 aprile. Dopo aver toccato il minimo storico dei voti per un candidato socialista, l’1,9%, Hidalgo ha parlato dal quartier generale della sua campagna elettorale. «Perché la Francia non scivoli nell’odio di tutti contro tutti, faccio appello con gravità a votare il 24 aprile contro l’estrema destra di Marine Le Pen, utilizzando la scheda elettorale per Emmanuel Macron», ha detto subito dopo la diffusione dei primi risultati. «Sappiamo per chi non voteremo mai. Non bisogna dare un solo voto alla signora Le Pen», ha detto Jean Luc Melenchon. E il candidato ambientalista alle presidenziali francesi, Yannick Jadot, ha chiesto ai suoi sostenitori di fermare l’estrema destra votando per Emmanuel Macron al secondo turno. E lo stesso la candidata dei repubblicani Valerie Pecresse, la quale afferma che «il progetto di Marine Le Pen condurrebbe il Paese alla discordia, al fallimento, la sua vicinanza a Vladimir Putin la discredita».