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Associated Press/LaPresse
L’offensiva è iniziata, i carri armati israeliani sono entrati a Gaza City. Nella notte tra lunedì e martedì le Idf hanno dato il via all’operazione Carri di Gedeone II con l’ingresso di carri armati, mezzi blindati e plotoni di fanteria. L’avanzata di terra è stata preceduta da 850 raid aerei compiuti dall’aeronautica militare israeliana nell’ultima settimana contro postazioni di Hamas.
Nel corso della notte migliaia di palestinesi hanno lasciato la città per sfuggire agli attacchi aerei e ai combattimenti. I volantini lanciati su Gaza city, che intimavano in arabo alla popolazione palestinese di abbandonare le proprie case e recarsi nelle zone sicure, sono stati trasportati dal vento e sono caduti sulla città di Ashkelon nel sud di Israele. Nel corso della mattinata il 40% della città era già sotto il controllo delle Idf, secondo quanto riferito da un funzionario dell’esercito.
«Stiamo avanzando verso il centro» e, secondo le stime dei militari israeliani, a Gaza si troverebbero asserragliati tra i «2.000 e 3.000 militanti di Hamas». Per condurre attacchi in profondità nel dedalo di palazzi in rovina e non mettere a rischio le vite dei soldati, che potrebbero facilmente cadere in imboscate o preda di trappole esplosive, l’esercito israeliano ha utilizzato vecchi mezzi blindati M113 dismessi, riempiendoli di esplosivo e dotandoli di sistemi a guida remota, per poi lanciarli contro le postazioni di Hamas.
«Gaza sta bruciando», ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. «Le Idf stanno colpendo con il pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati delle Idf stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas. Non ci arrenderemo e non torneremo indietro, finchè la missione non sarà completata».