Il Partito dei Lavoratori brasiliano ha registrato formalmente la candidatura dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, attualmente in prigione dove sconta una condanna per corruzione, alle elezioni presidenziali del 7 ottobre prossimo. I funzionari del partito sono andati al tribunale elettorale per depositare la candidatura accompagnati da circa 10mila attivisti che hanno dimostrato per chiedere che venga permesso al 72enne ex presidente di candidarsi, nonostante la condanna definitiva a 12 anni di prigione. Lula - in carcere da aprile - sta scontando una pena di 12 anni per corruzione e riciclaggio, ' un condannato senza prove' ha ribadito il suo portavoce in questa campagna, il candidato alla vicepresidenza Fernando Haddad, che ha aggiunto: ' Vorrei che Lula fosse qui, ora che ci prepariamo a vincere le prossime elezioni. Sappiamo cosa sta accadendo in Brasile. Sappiamo in quale situazione si trovi Lula, fin dall’inizio l’obiettivo era farlo fuori dalla campagna presidenziale, è un processo vergognoso. Un processo in cui non è stato provato che abbia commesso alcun crimine, nessuna prova contro Lula'.

Ma Raquel Dodge, procuratrice generale elettorale, ha presentato al Tribunale superiore elettorale ( Tse) una richiesta di impugnazione in base alla cosiddetta ' legge della scheda pulita', che dispone che una persona condannata in seconda istanza da un tribunale collegiale non possa candidarsi a un’elezione. A sostegno della richiesta, la procuratrice ha allegato la sentenza con la quale il tribunale regionale di seconda istanza di Porto Alegre ha confermato la condanna di Lula a 12 anni di carcere per corruzione e riciclaggio.

La richiesta della Procuratrice non è però l’unica arrivata al Tribunale elettorale. Anche Kim Kataguiri, leader del Movimento Brasile Libero e l’ex attore porno Alexandre Frota hanno presentato ricorsi analoghi all’autorità elettorale.

Tra i 13 candidati alle prossime presidenziali brasiliane, Lula viene dato dai sondaggi nettamente in testa. Il Pt ha sempre denunciato la condanna di Lula come una manovra politica per impedire al leader di sinistra di ritornare alla presidenza, confermando da mesi la volontà di candidarlo in ogni caso. ' La mia carcerazione è l’ultima fase di un golpe al rallentatore organizzato per marginalizzare in modo permanente le forze progressiste in Brasile', ha scritto Lula in un articolo pubblicato martedì sul New York Times.

La decisione del Tribunale elettorale sulla candidatura di Lula, che si prevede sarà negativa considerata la sua condanna penale, è attesa entro il 17 settembre.