«Il sogno continuerà fino alla fine». Mimmo Lucano è arrivato a La Sapienza senza scorte, se non quella spontanea costituita da migliaia di studenti e militanti antifascisti che ieri hanno presidiato piazzale Aldo Moro, dove Forza Nuova aveva preannunciato un controcomizio contro il sindaco sospeso.

L’estrema destra - un gruppetto di 50 persone bloccato dalla Digos a Castro Pretorio - alla fine si è accontentata di sfilare lontano dalla Facoltà di Lettere, dove Lucano ha poi tenuto una lezione sullo spopolamento dei borghi, portando l’esempio della sua Riace come soluzione alla morte sociale. Un momento preceduto dal corteo degli studenti, che a metà mattinata, con striscioni e megafoni in mano, hanno invaso l’area antistante la Facoltà, gridando slogan antifascisti.

«Il fascismo non è un’opinione», si leggeva su uno striscione, come sintesi degli interventi di studenti, ricercatori e docenti. Tra loro anche Luigi Marinelli, vice preside vicario della Facoltà, che ha letto lo slogan pubblicato sul sito della stessa. «La Facoltà di Lettere e Filosofia di Sapienza Università di Roma condanna ogni forma di violenza, razzismo e discriminazione delle persone in base a provenienza e origine etnica, credo religioso e politico, genere e orientamento sessuale, impegnandosi nella trasmissione alle giovani generazioni di un sapere attento alla decostruzione degli stereotipi culturali e al rispetto della memoria, della storia e dei valori della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, delle identità di soggetti e di comunità nelle loro specifiche differenze, in favore della democrazia, del dialogo, della solidarietà e dell'accoglienza».

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Acclamato come una rock star, Lucano è arrivato poco prima delle tre, sostando per qualche minuto nel piazzale, per salutare i presenti, emozionato e commosso. «Mi sento uno di voi - ha detto davanti alla folla -. Ho inseguito un sogno di umanità, di democrazia, in un momento in cui prevale la disumanità. Questo clima non dipende solo da Forza Nuova», ha sottolineando, ricordando le contestazioni in Calabria contro Matteo Salvini, «uno di quelli che ha contribuito a creare questo clima di odio e divisioni».

L’alternativa sono i messaggi «di libertà e democrazia» e far contare di nuovo il popolo conta. «Se siamo popolo - ha sottolineato - possiamo rovesciare tutto quello di negativo che c’è. Io ho questo sogno: noi siamo l’onda rossa che contrasta l’onda nera, che ci sta oscurando, anche i nostri orizzonti».

Al centro della protesta di Forza Nuova quella che è stata definita la «sostituzione etnica» attuata da Lucano a Riace. «Non conoscono la realtà dei borghi calabresi, che sono spenti - ha replicato Lucano - Gli immigrati non hanno occupato alcuno spazio degli italiani, ma anzi gli immigrati hanno dato anche agli italiani la possibilità di cercare riscatto».

Negli stessi momenti si svolgeva il mini corteo di Forza Nuova, in piazza Confienza, dove un gruppo di uomini e donne ha esposto uno striscione contro il «nemico dell'italia» Lucano, con fumogeni e bandiere nere con il simbolo FN. Il leader Roberto Fiore, con il megafono in mano, nonostante il no della Questura al controcomizio ha parlato ai suoi, cercando di domare, in maniera blanda, l'unico momento di tensione registrato in tutta la giornata: lo schiaffo mollato da da un militante di Forza Nuova ad un giovane, davanti ai poliziotti, dopo uno scambio di battute davanti alla biblioteca.