«Mimmo Lucano nemico dell’Italia, Roma non ti vuole». È con questo slogan che Forza Nuova ha annunciato una contestazione contro il sindaco sospeso di Riace, Domenico Lucano, che lunedì sarà all’Università La Sapienza, per raccontare il suo modello d’accoglienza, famoso e apprezzato in tutto il mondo. Ma non dai militanti del gruppo di estrema destra, che hanno organizzato un comizio del loro leader, Roberto Fiore, alle 14.30, nel piazzale Aldo Moro, nel tentativo di bloccare la lezione di Lucano, che parlerà agli studenti del «cammino di rinascita di un paese abbandonato».

«Il simbolo del potere immigrazionista e oggi bandiera dell'ignoranza antifascista dovrebbe spiegare a docenti e studenti romani il suo ' fantastico mondo dell'accoglienza' basato sul modello Riace - si legge in una nota - Roma e Forza Nuova non possono tollerare che questo nemico dell'Italia salga in cattedra». L’intento dei manifestanti - che già si erano opposti al conferimento della cittadinanza onoraria da parte del sindaco di Sutri, Vittorio Sgarbi, annunciando una contestazione che poi non c’è stata - è dire «no a Lucano, no alla sostituzione etnica, no al business dell'accoglienza e alle favole pro immigrazione» e «bloccare la conferenza del sindaco indagato per sfruttamento dell'immigrazione clandestina. Ancora una volta - continua il comunicato - gli antifascisti sventolano le bandiere commissionate dal padrone Soros e dall'odio verso l'Italia e gli Italiani e ancora una volta c'è solo Forza Nuova a difesa di Roma e della nazione».

Dura la replica di Lucano, deciso a non farsi condizionare dall'annunciata manifestazione. «La loro protesta non mi spaventa, mi interessa invece parlare agli studenti, che sono il futuro della nostra società - ha affermato - In Italia viviamo un momento difficile in cui ci viene detto che deve prevalere la disumanità: si è creato un clima d'odio, di forte contrapposizione sociale, ed è inutile girarci intorno, c'è una deriva fascista». A difenderlo il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che ha chiesto alle forze dell'ordine, al prefetto e alla questura la garanzia della libertà di espressione all'interno dell'Università La Sapienza. «È evidente che solo l'annuncio di volere impedire un evento, come quello con Mimmo Lucano, è una provocazione che ci dice quanto sia importante accendere, in tutto il Paese, una battaglia delle idee a difesa della Costituzione e della democrazia», ha affermato il governatore del Lazio.