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Alice Weidel, co-leader of the Alternative for Germany (AfD), speaks during the election party at the party's headquarters in Berlin Germany, Sunday, Feb. 23, 2025. (Soeren Stache/DPA via AP, Pool)
L’Ufficio federale tedesco per la protezione della Costituzione (Bfv) ha confermato la classificazione di Alternative fur Deutschland (Afd) come organizzazione di estrema destra che viola la dignità umana. Il servizio di intelligence nazionale ha annunciato che il sospetto che il partito di Alice Weidel stia perseguendo sforzi diretti contro il libero ordinamento democratico è diventato una certezza in alcune aree chiave.
Il partito era già stato classificato come «caso sospetto» di estremismo, «poiché erano presenti numerosi indizi di attività volte a minare l’ordine democratico liberale. Questi indizi sono stati successivamente confermati e si sono consolidati in larga parte come certezze», si legge nella nota dell’Ufficio federale. «La visione del popolo, basata su criteri etnici e di discendenza, predominante all’interno del partito, è incompatibile con l’ordine democratico liberale. Mira a escludere determinati gruppi di popolazione dalla partecipazione paritaria alla società, a sottoporli a discriminazioni contrarie alla Costituzione e ad attribuire loro uno status giuridico inferiore. In concreto, l’Afd non considera ad esempio cittadini tedeschi con storia migratoria provenienti da paesi a maggioranza musulmana come membri paritari del popolo tedesco, definito etnicamente dal partito», afferma il Bfv.
«Questa visione esclusiva del popolo è il punto di partenza e la base ideologica di una continua campagna di agitazione contro determinate persone o gruppi, i quali vengono diffamati e denigrati in modo generalizzato, alimentando paure e rigetto irrazionali nei loro confronti. Questo si manifesta nelle numerose dichiarazioni ostili agli stranieri, alle minoranze, all’Islam e ai musulmani da parte dei dirigenti del partito. In particolare, la costante propaganda contro rifugiati e migranti favorisce la diffusione e il rafforzamento di pregiudizi, risentimenti e paure nei confronti di queste persone. Il disprezzo verso tali gruppi si manifesta anche nell’uso generalizzante di termini come “migranti con il coltello” e nell’attribuzione di una presunta inclinazione alla violenza fondata su criteri etnico-culturali da parte di membri di spicco dell’Afd», si legge ancora.
L’analisi del Bfv ha incluso le attività dell’Afd durante le ultime tre campagne elettorali regionali, la ristrutturazione del rapporto tra il partito e la sua giovanile dichiaratamente estremista di destra, la «Junge Alternative», nonché la campagna elettorale per le elezioni federali anticipate (l’AfD, con il 20,8%, ha raddoppiato i consensi (+10%), confermandosi seconda forza politica del Paese) e la successiva formazione del gruppo parlamentare Afd nel nuovo Bundestag al termine di un’indagine durata circa tre anni. Il rapporto di oltre mille pagine cita numerose dichiarazioni da parte di esponenti di spicco del partito, ritenute xenofobe, anti-islamiche e anti-minoranze.
Il BfV conclude che l’AfD rappresenta un pericolo per l’ordine democratico e continuerà a essere monitorato come soggetto estremista. La classificazione, infatti, implicherà una riduzione delle limitazioni al monitoraggio dell’organizzazione attraverso i mezzi usati dalle agenzie di intelligence. Il ricorso a questi strumenti - già garantito dalla precedente classificazione - viene dunque facilitato. Le agenzie coinvolte sono autorizzate a tenere sotto osservazione le riunioni, controllare i telefoni, realizzare registrazioni audio e video e reclutare informatori per garantire la supervisione sul movimento.
La pronuncia inciderà probabilmente inoltre - sottolinea Der Spiegel - sul dibattito politico relativo ad un possibile divieto dell’AfD, intensificandolo. Il Bundestag, il Bundesrat o il governo federale possono presentare una richiesta di messa al bando alla Corte costituzionale di Karlsruhe. Per molti parlamentari, la conferma della classificazione come estremista di destra era un prerequisito importante per prendere in considerazione un tale passo.
Il ministro dell’Interno uscente Nancy Faeser ha sottolineato che la decisione è «chiara e inequivocabile», indipendente e non motivato politicamente. «Non c’è stata alcuna influenza politica sul nuovo rapporto», ha dichiarato in un comunicato. «L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ha un chiaro mandato legale a combattere l’estremismo e proteggere la nostra democrazia». Originariamente, il BfV voleva annunciare alla fine dell’anno scorso i risultati, ma l’implosione della coalizione e la convocazione di elezioni federali anticipate hanno portato ad una modifica del calendario. Una pronuncia prima del voto del febbraio scorso sarebbe risultata complicata dal punto di vista legale.
Dopo anni di controversie legali, era stato nel maggio 2024 il Tribunale amministrativo di appello del NordReno Westfalia a stabilire che l’Ufficio per la protezione della Costituzione poteva monitorare il partito nel suo insieme come «caso sospetto» di movimento estremista di destra. La decisione parlava di sufficienti indizi secondo cui l’AfD non rispettava la dignità umana degli stranieri.
«Questa decisione è completamente priva di senso in termini di contenuto, non ha nulla a che fare con la legge e la giustizia, ed è puramente politica nel quadro della lotta dei partiti del cartello contro l’AfD», ha contestato il vicepresidente Stephan Brandner. Il partito, ha poi annunciato, discuterà se intraprendere un’azione legale contro la nuova classificazione la prossima settimana. Per i due leader del partito, Alice Wiedel e Tino Chrupalla, «è un duro colpo alla democrazia tedesca». «Secondo i sondaggi attuali, Afd è il partito più forte. Al governo federale restano solo quattro giorni di mandato. I servizi segreti non hanno nemmeno più un presidente. Afd viene pubblicamente screditata e criminalizzata poco prima del cambio di governo. La decisione dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione era chiaramente motivata politicamente. L’Afd continuerà a difendersi legalmente da queste diffamazioni che mettono in pericolo la democrazia», si legge nella dichiarazione dei due leader.
L’ex cancelliere Olaf Scholz intanto ha invitato alla cautela sull’ipotesi di mettere al bando il partito. «Penso che sia una questione in cui non dovremmo affrettarci», ha dichiarato Scholz ricordando che «la Corte costituzionale ha respinto tutte le recenti richieste di vietare» AfD. L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ha scritto un rapporto su AfD «molto meticoloso» e ha citato «fonti accessibili al pubblico, in modo che possano essere esaminate in dettaglio», ha sottolineato. Ora dovrà seguire un dibattito politico anche sulle conseguenze legali del documento. Detto questo, Scholz ha messo in guardia contro il populismo di destra, che «non è un fenomeno esclusivo della Germania» e va preso «molto sul serio».