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Quella in Ucraina è destinata a essere non solo la prima guerra documentata in tempo reale sui social, ma anche la prima combattuta sui social media. Sia in un campo che nell'altro, come dimostra il caso delle influencer russe che hanno deciso di protestare contro le sanzioni imposte a Putin facendo a pezzi borse di Chanel su Instagram. Il marchio francese infatti ha reso noto di aver interrotto la vendita dei suoi prodotti ai clienti russi all’estero, se questi hanno intenzione di portarli poi in Russia, in risposta all’invasione dell’Ucraina. La mossa, che alcuni russi hanno criticato, arriva dopo che la società parigina ha chiuso le sue boutique in Russia. «Le più recenti leggi sanzionatorie dell’Ue e della Svizzera includono un divieto di "vendita, fornitura, trasferimento o esportazione, direttamente o indirettamente, di beni di lusso a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Russia o per l’uso in Russi"», ha detto Chanel in un comunicato. «Abbiamo avviato una procedura per chiedere ai clienti per i quali non conosciamo la residenza principale di confermare che gli articoli che stanno acquistando non saranno utilizzati in Russia», ha detto Chanel, senza approfondirne il funzionamento. Si tratta di una misura difficile da applicare, eppure alcuni influencer russi sui social media hanno già detto che gli viene chiesta l’identificazione e gli viene negata la possibilità di acquistare prodotti nelle boutique Chanel da Parigi agli Emirati Arabi Uniti. La prima a protestare, secondo l’agenzia stampa ucraina Unian, è stata l’attrice Maryna Yermoshkina. “Non una sola borsa, un solo brand vale meno del mio amore per la madrepatria e del rispetto per me stessa”, afferma l’attrice, presentatrice e influencer nel del video postato su Instagram. Poi, con la borsa di Chanel in una mano e grosse forbici nell’altra, l'attrice inizia a distruggere la borsa dal valore di oltre 4mila euro perché, spiega, “se possedere una Chanel significa svendere la mia madrepatria, non ho bisogno di Chanel”. Così anche altre star del web hanno seguito l'esempio e hanno cominciato a protestare contro la maison parigina. La famosa deejay Katya Guseva si schiera contro la “russofobia del brand” mentre taglia a pezzi la sua Chanel. Guseva aveva già preso posizione in passato in merito alla guerra tra Russia e Ucraina: circa un mese fa aveva postato sui social la Z diventata simbolo dell’invasione. A rinunciare all'accessorio Chanel è anche la modella Victoria Bonya, che davanti ai suoi 9 milioni di followers, dichiara: “Se la maison Chanel non rispetta i clienti perché io dovrei rispettarla?”. Anche la presentatrice e cantante russa Anna Kalishnikova ha scritto un lungo post su Instagram, scagliandosi contro la casa di moda. “Chanel si rifiuta di vendere i suoi prodotti. Nelle boutique occidentali chiedono dati identificativi e quando chiami col tuo numero russo, i venditori dicono ora vendiamo cose ai russi solo con la promessa che non le porteranno in Russia e non le indosseranno lì”. E conclude: “Russofobia in azione”.