Il diritto all’affettività e alla sessualità per i detenuti, una proposta di legge al parlamento proveniente dalla regione Toscana. In particolare è stata la Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), a licenziare con parere favorevole a maggioranza la proposta di legge al Parlamento. Il primo firmatario è stato Leonardo Marras, capogruppo Pd, mentre i consiglieri di Forza Italia e Lega Nord hanno espresso parere contrario. Tale proposta di legge andrebbe a colmare il vuoto della riforma dell’ordinamento penitenziaria approvata a metà dallo scorso governo giallo verde. La proposta interviene appunto sulle norme che regolano l’ordinamento penitenziario. All’articolo 28, che regola i rapporti con la famiglia, si aggiunge il “diritto all’affettività” mettendo un comma che recita: «Particolare cura è altresì dedicata a coltivare i rapporti affettivi. A tal fine i detenuti e gli internati hanno diritto a una visita al mese della durata minima di sei ore e massima di ventiquattro ore con le persone autorizzate ai colloqui. Le visite si svolgono in unità abitative appositamente attrezzate all’interno degli istituti penitenziari senza controlli visivi ed auditivi». Come detto, tale norma in realtà era già previsto dai decreti attuativi della riforma dell’Ordinamento penitenziario, e già le polemiche non erano mancate, soprattutto da parte di alcuni sindacati della polizia penitenziaria. È il diritto alla sessualità in carcere, ma che poi è stato completamente oscurato e non più contemplato dal nuovo ordinamento penitenziario. Un tabù che in tutta Europa è già superato. C’è la Svizzera, dove in alcuni Cantoni i detenuti possono incontrarsi, senza sorveglianza, con i loro partner. In Francia è in corso una sperimentazione, previste visite senza sorveglianza in una “maison central”. In Germania poi viene garantito lo spazio agli incontri intimi e ai rapporti sessuali per chi deve scontare moltissimi anni di carcere. La norma è prevista in alcuni Lander e gli spazi riservati alle coppie sono degli appartamentini. Poi c’è la Spagna dove viene garantita una visita al mese, più una seconda per tutti coloro che hanno una relazione affettiva ( moglie, fidanzate, mariti e fidanzati). Le visite vengono concesse come premio. In Svezia poi, sempre all’avanguardia, c’è il via libera a fidanzati e familiari in piccoli appartamenti all’interno degli istituti di pena. Non può mancare la Norvegia, dove è possibile avere rapporti sessuali senza sorveglianza per un’ora in stanze simili a quelle d’albergo.

Un tema, quello dell’affettività, che era stato sviscerato durante gli Stati generali per l’esecuzione penale voluto dall’ex ministro della giustizia Andrea Orlando. Il gruppo di lavoro coordinato da Rita Bernardini del Partito Radicale aveva affrontato il problema di come assicurare all’interno del carcere uno spazio e un tempo in cui la persona detenuta possa vivere la propria sessualità. Ne è scaturita quindi la proposta di un nuovo istituto giuridico costituito dalla “visita”, che si distingue dal “colloquio”, già previsto dalla normativa, poiché garantirebbe al detenuto la possibilità di incontrarsi con chi è autorizzato ad effettuare i colloqui senza che vi sia un controllo visivo e/ o auditivo da parte del personale di sorveglianza. Tutto questo è stato poi affossato, ma la regione Toscana ha rilanciato.