Al termine dell’Angelus, Papa Francesco ha rivolto un «saluto agli agricoltori presenti in piazza» San Pietro dove una delegazione è arrivata, in mattinata, portando anche la mucca Ercolina 2. Gli agricoltori hanno portato un trattore in dono per il Santo Padre e hanno consegnato una lettera spiegando i motivi della loro protesta, iniziata alla fine del mese di gennaio. Gli agricoltori hanno munto la mucca, come avevano fatto in occasione di altre manifestazioni, e hanno distribuito il latte ai fedeli presenti, in attesa di Papa Francesco.

«Da settimane, con orgoglio e tenacia, stiamo manifestando affinché gli organi di governo e i cittadini ascoltino la nostra proposta di riforma del settore agricolo. Siamo profondamente preoccupati per le sorti dell’agricoltura, il governo deve darci risposte concrete, non possiamo più aspettare». È quanto si legge nel testo della lettera che una delegazione di agricoltori ha consegnato a Papa Francesco, ringraziando il Pontefice «per averci dato la possibilità di portare la nostra voce e la nostra presenza» in Piazza San Pietro. «L’uomo non è padrone delle nostre amate terre, ma solo il loro custode - scrivono gli agricoltori - La terra è fonte di vita, ma noi agricoltori siamo colpiti continuamente da politiche economiche e agrarie non adeguate, speculative e inique». «La nostra voce non si fermerà, percorreremo le strade del dialogo e della perseveranza, con dignità e convinzione per arrivare a traguardi concreti», sottolineano.

Papa Francesco nel corso dell’Angelus ha detto: «Oggi, prima Domenica di Quaresima, il Vangelo ci presenta Gesù tentato nel deserto. Il testo dice: “nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana”. Anche noi in Quaresima siamo invitati a “entrare nel deserto”, cioè nel silenzio, nel mondo interiore, in ascolto del cuore, in contatto con la verità. Nel deserto - aggiunge il Vangelo - Cristo “stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano”. Bestie selvatiche e angeli erano la sua compagnia. Ma, in un senso simbolico, sono anche la nostra compagnia: quando entriamo nel deserto interiore, infatti, possiamo incontrarvi bestie selvatiche e angeli».

«Gli angeli gli angeli sono i messaggeri di Dio, che ci aiutano, ci fanno del bene; infatti la loro caratteristica secondo il Vangelo è il servizio: esattamente il contrario del possesso, tipico delle passioni», ha continuato il Papa.  «Gli spiriti angelici richiamano invece i pensieri e i sentimenti buoni suggeriti dallo Spirito Santo. Mentre le tentazioni ci dilaniano, le buone ispirazioni divine ci unificano nell’armonia: acquietano il cuore, infondono il gusto di Cristo, ’il sapore del Cielò. Così nell’anima tornano ordine e pace, al di là delle circostanze della vita, favorevoli o contrarie che siano. Anche qui, però, per cogliere i pensieri e i sentimenti ispirati da Dio, occorre fare silenzio ed entrare nella preghiera. E la Quaresima è il tempo per farlo. Poniamoci allora due domande. Anzitutto: quali sono le passioni disordinate, le “bestie selvatiche” che si agitano nel mio cuore? È bene riconoscerle, dare loro un nome, capirne le tattiche. E un secondo interrogativo: per permettere alla voce di Dio di parlarmi al cuore e custodirlo nel bene, sto pensando di ritirarmi un poco nel ’desertò, cioè di dedicare dello spazio al silenzio, alla preghiera, all’adorazione, all’ascolto della Parola di Dio? La Vergine santa, che ha custodito la Parola e non si è lasciata sfiorare dalle tentazioni del maligno, ci aiuti in questo momento della Quaresima».

Parole che vanno dritte agli scenari di guerra: «Sono passati dieci mesi da scoppio guerra in suda gravissima situazione umanitaria chiedo a parti belligeranti du fermare guerra che fa male a gente e futuro del paese. Preghiamo perché si trovano presto vie di pace».