Dopo il cordoglio pubblico in Bangladesh, le salme dei nove italiani vittime dell’attentato di Dacca sono state rimpatriate. Ad attenderle, all’aeroporto di Ciampino, è arrivato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in rientro anticipato dal suo viaggio in America Latina.Intanto, non accennano a chiarirsi i dettagli di quella notte di massacro al ristorante Holey Artisan Bekery. Quello che la polizia aveva inizialmente considerato la cellula interna dei terroristi, il pizzaiolo Saiful Choukidar, si è invece rivelato essere non un carnefice ma un’altra vittima. Per di più, una vittima uccisa “per errore” dal fuoco amico delle forze speciali. Sul fronte della ricerca dei complici, invece, la polizia bengalese ha arrestato il padre e il fratello di Shafiqul Islam Uzzal, uno dei terroristi uccisi. Per quanto riguarda i membri del commando, le forze dell’ordine hanno rivelato che i giovani benestanti erano spariti da mesi dalle loro famiglie ed erano già da tempo nella lista dei ricercati. Le autorità bengalesi, tuttavia, si ostinano a sostenere che i terroristi non fossero militanti dell’Isis, nonostante il Califfato abbia rivendicato l’attentato, pubblicando le foto dei ragazzi armati di kalashnikov. Forti dubbi continuano a rimanere anche sul numero esatto degli jihadisti: l’Isis ne riconosce cinque, mentre la polizia di Dacca ne segnala sette, di cui sei morti (uno però sarebbe il pizzaiolo, che in realtà si è scoperto essere una vittima) e uno ferito e sotto custodia in un ospedale militare. Di questo fantomatico settimo uomo, però, non è stata ancora diffusa l’identità.L’ultimo mistero, infine, riguarda il ruolo di quello che i giornali di tutto il mondo hanno soprannominato “il professore”. Il professor Hasnat Karim della North and South University di Dacca, la stessa università frequentata da quattro dei cinque attentatori, era nel locale dell’attentato ed è stato liberato assieme ad altri, dopo aver recitato dei versetti del Corano. Gli inquirenti, però, hanno visionato un filmato che lo inquadra sulla terrazza del locale, mentre fuma in compagnia degli attentatori con il mitra in mano. L’uomo è stato trattenuto dalle autorità per essere interrogato e si sta facendo strada l’ipotesi che possa aver giocato un ruolo nel massacro.