Mentre a Severodonetsk si continua a combattere, con gli ultimi difensori ucraini trincerati nello stabilimento chimico Azot, le forze russe preparano l’avanzata verso Lysychansk, la città gemella sull’altra sponda del fiume Severskiy Donets. La conquista dei due centri consentirebbe a Mosca di rivendicare il controllo degli interi confini amministrativi della regione di Lugansk. Secondo l’Institute for the Study of War, le forze russe stanno avanzando con successo verso Lysychansk da Sud, evitando di varcare il fiume verso Ovest da Severodonetsk, un’opzione che esporrebbe gli attaccanti a perdite molto maggiori. Il think tank americano prevede che i russi attaccheranno i dintorni di Lysychansk nelle prossime settimane ma ritengono che la cattura della città richiederà tempo e impegnerà i soldati del Cremlino in nuovi estenuanti combattimenti strada per strada come a Mariupol e a Severodonetsk dove, secondo l’intelligence britannica, «proseguono pesanti bombardamenti, con le forze russe che spingono per accerchiare l’area da Nord via Izyum e da Sud via Popasna». La situazione in questa città è stata descritta come «semplicemente l’inferno» dal governatore ucraino della regione, Sergiy Gaidai. Lysychansk, ha aggiunto Gaidai, è sottoposta a pesanti bombardamenti di artiglieria che «stanno distruggendo tutto». È nondimeno in corso l’evacuazione dei residenti, sia pur lentamente, ha spiegato il governatore.
Caso Kaliningrad, Mosca avverte: «La risposta non sarà soltanto diplomatica»
Le possibili misure russe di risposta alle restrizioni del transito merci verso Kaliningrad da parte della Lituania non saranno diplomatiche, ma pratiche, e sono già in fase di elaborazione. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Zakharova ha sottolineato che sia l’Unione europea che la Lituania «sono state informate della necessità di rivedere i passi compiuti». «Se ciò non dovesse accadere, verranno introdotte misure di ritorsione», ha ricordato la portavoce senza aggiungere ulteriori dettagli. A replicare è la Germania, che respinge «fermamente» le minacce russe. «Domandiamo alla Russia di astenersi da misure che vadano contro il diritto internazionale», ha dichiarato il portavoce della cancelleria tedesca, Steffen Hebestreit.
Kiev lancia attacco aereo all'Isola dei serpenti
Le forze armate ucraine hanno lanciato un attacco aereo sull’Isola dei Serpenti, conquistata dai russi nelle prime fasi della guerra, e inflitto «perdite significative» al nemico. Lo riferisce su Facebook il Comando Operativo Meridionale dell’esercito di Kiev.
«Droni ucraini su una raffineria russa a Rostov»
L’incendio nella raffineria di petrolio di Novoshakhtinsk nella regione di Rostov è stata causata dalla caduta di un drone ucraino. Lo ha riferito alla Tass una fonte delle autorità locali. «Prima dell’incendio, i dipendenti dell’impianto hanno notato un drone ucraino. Si è schiantato contro le strutture dell’impianto, dopo di che si sono verificati un’esplosione e un incendio», ha detto l’interlocutore dell'agenzia. L’incendio - hanno spiegato funzionari russi - è stato domato rapidamente dai vigili del fuoco e nessuno è rimasto ferito. La raffineria ha definito l’accaduto un «atto terroristico» ribadendo che l’incendio è stato causato da un attacco effettuato da due droni ucraini.