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La Cina sostiene la «giusta causa dei palestinesi, nel proteggere i loro diritti nazionali», ha dichiarato il ministro degli Esteri, Wang Yi, parlando al telefono con la sua controparte iraniana, Hossein Amir-Abdollahian. «La radice della crisi fra Israele e Palestina è che il diritto palestinese a uno Stato è stato messo da parte da tempo», ha aggiunto Wang, convinto che le azioni di Tel Aviv stiano andando ben «oltre l’autodifesa»
Intanto, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinese (Unrwa), sono circa un milione di sfollati in una settimana nella Striscia di Gaza, mentre migliaia di persone continuano a lasciare le loro case in vista della possibile invasione israeliana.
Non si fermano però gli sforzi diplomatici americani in Medio Oriente per evitare che il nuovo conflitto tra Israele e Hamas si allarghi. Il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà nuovamente a Gerusalemme domani, dopo la visita di cinque giorni fa, per ulteriori consultazioni con i leader israeliani mentre lo Stato ebraico si prepara per un'offensiva di terra a Gaza.
La situazione rischia di precipitare. «Nessuno può garantire il controllo della situazione se Israele invade Gaza», è l'avvertimento lanciato dall'Iran per bocca del ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian, in un incontro con il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, a Doha la notte scorsa. «Non è sopportabile che il regime sionista uccida centinaia di palestinesi ogni giorno, quindi il regime dovrebbe porre fine al crimine di guerra e all'assedio di Gaza», ha detto Amirabdollahian.