Da alcuni giorni le forze russe sono impegnate in una manovra «a tenaglia» che punta a colpire da due direzioni la difesa ucraina nel Donbass, dove si organizza l’evacuazione dei civili prima che la situazione peggiori. Secondo le analisi della situazione militare, è in corso una doppia offensiva, che da Izyum si dirige verso sud est (Sloviansk) e verso sud-ovest (Barvinkove). Lo stato maggiore ucraino ha riferito che i russi stanno rapidamente ricostruendo un ponte distrutto a Izyum per facilitare il flusso delle truppe verso sud, che l’esercito russo è avanzato di sette chilometri e che ha preso il controllo del villaggio di Brazhkivka. La strategia della Russia nel 42/mo giorno dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina si conferma quindi concentrata a Est: l’obiettivo è di arrivare nel prossimo periodo al controllo completo delle regioni di Donetsk e Lugansk.

Corridoi umanitari, Mariupol ancora sotto assedio

Migliaia di persone stanno cercando di fuggire prima della prevista offensiva russa: sono stati realizzati cinque corridoi umanitari per riuscire ad allontanare quanti più civili dalla linea del fronte. Continua anche l’attacco sul porto strategico di Mariupol, dove i circa 160 mila residenti che non hanno lasciato la città sul mar d’Azov sono ormai allo stremo. Nella notte, un deposito di carburante a nord di Dnipro, la città industriale sul fiume Dniepr è stato bombardato e distrutto, secondo le autorità locali: serviva a rifornire la città e non era un obiettivo militare, hanno spiegato. «Gli invasori - secondo il bollettino dello stato maggiore ucraino - stanno infliggendo danni da fuoco alle strutture di difesa, alle infrastrutture logistiche e alle aree residenziali delle città». Infine, i militari ucraini non escludono che venga utilizzato il territorio della Transnistria per sostenere le operazioni verso l’Ucraina.

Dispersi 400 civili a Hostomel

Secondo il capo dell’amministrazione militare di Hostomel, nell’area della capitale Kiev, sono oltre 400 i civili di cui si sono perse le tracce nei 35 giorni di occupazione. I russi hanno rinunciato all’attacco a Kiev per «ridispiegare alcune delle forze di combattimento ritirate dalla Bielorussia in Russia», secondo l’ISW. È probabile, secondo lo stesso istituto americano, che le unità ritirate da Kiev non riusciranno a essere nuovamente operative a breve. Ovest Nella notte sono stati segnalati esplosioni e allarmi nella zona di Leopoli.

Dagli Usa 100mln in aiuti militari

Gli Stati Uniti hanno approvato un nuovo pacchetto di 100 milioni di dollari, 91,7 milioni di Euro, in aiuti militari specializzati nella difesa dell’Ucraina di fronte all’offensiva militare russa. «Ho autorizzato i 100 milioni di dollari per soddisfare un urgente bisogno di ulteriori sistemi anti-corazza per le forze ucraine», ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken sul suo profilo Twitter. In particolare, il nuovo pacchetto include missili anticarro «Javelin», missili antiaerei «Stingers» e velivoli senza pilota, come preannunciato lunedì dal portavoce del Pentagono John Kirby. «Il mondo è scioccato e inorridito dalle atrocità commesse dalle forze russe a Bucha e in tutta l’Ucraina. Le forze ucraine continuano a difendere valorosamente il loro paese e la loro libertà e gli Stati Uniti, insieme ai nostri alleati e partner, sono fermi nel sostegno della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina», ha affermato Blinken, come riporta una nota

Putin a Orban: «Bucha rozza provocazione»

Il presidente russo Vladimir Putin, nella conversazione telefonica con il primo ministro ungherese Viktor Orban avuta oggi, ha parlato di una «rude e cinica provocazione del regime di Kiev nella città di Bucha». Mentre il ministero della Difesa russo ha accusato i «neonazisti ucraini» di essere dietro la strage di civili a Bucha. «La cinica provocazione dei neonazisti ucraini con la morte di massa di civili a Bucha, perpetrata con il pieno sostegno del regime di Kiev, è l’ennesima prova del genocidio commesso contro il loro stesso popolo», ha denunciato in un briefing Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo di Difesa nazionale della Federazione Russa.

«A Bucha stuprate 25 ragazze, anche quattordicenni»

Sono 25 le donne e le ragazze che hanno denunciato di essere state violentate dai militari russi a Bucha. Lo ha detto Lyudmyla Denisova, commissaria per i diritti umani del parlamento ucraino, alla Bbc. Denisova ha spiegato che una linea telefonica dedicata all’assistenza ha ricevuto almeno 25 denunce di stupro di donne e ragazze di età compresa tra i 14 ei 24 anni da parte di soldati russi. «Continueremo a documentare questi terribili crimini, sfortunatamente, e ogni criminale sarà punito», ha detto.